San Giovanni Bosco fu un vero moto perpetuo della santità, tutto dedito alla sua opera di educatore dei giovani.
Santo del lavoro e patrono degli apprendisti, avvierà un’opera immensa grazie alla sua santità e ai suoi talenti, strappando alla miseria e alla corruzione morale un’infinità di giovani altrimenti abbandonati a sé stessi. Pe loro affronterà anche la persecuzione.
Conosciuto e amato come uno dei santi più simpatici e amabili della storia, don Bosco – come sarà chiamato semplicemente per tutta la sua vita, e come ancora oggi viene chiamato da tanti, devoti e non, con affettuosa e spontanea immediatezza – nasce il 16 agosto 1815 a Castelnuovo d’Asti da una famiglia di poveri contadini piemontesi.
La mamma, Margherita Occhiena, gli dà una solida formazione cristiana e umana. Fin da giovanissimo Giovani Bosco rivela doti da trascinatore diventando presto l’idolo dei ragazzini del paese. Non gli mancava alcuna dote: intelligenza, brillantezza, una formidabile memoria e una volontà di ferro.
La nascita dell’oratorio
Quando manifesta il desiderio di seguire la sua vocazione al sacerdozio, i parenti si oppongono. Ma non mamma Margherita, che lo asseconda mettendolo però bene in guardia: «In povertà sono nata, in povertà sono vissuta, voglio morire in povertà. Se tu volessi farti prete per diventare ricco, io non verrò mai neppure a farti visita».
Le cose, come sappiamo, andarono ben diversamente, e Margherita vivrà sempre col figlio, che diventerà il santo del lavoro e uno dei più straordinari educatori di giovani della storia, e coi ragazzi raccolti sotto la celebre tettoia Pinardi, che rappresenterà il primo nucleo delle opere di Don Bosco: il famoso oratorio.
Un santo dalle grandi intuizioni
La grande intuizione di Don Bosco fu quella di capire che con la nascita del mondo industriale le giovani generazioni dovevano essere preparate ad affrontare la vita. Non solo sul piano morale e umano, ma anche su quello professionale. Per questo creerà le prime scuole professionali, dalle quali sarebbero dovuti uscire prima di tutto degli operai onesti e capaci.
Per i suoi ragazzi suderà la proverbiali sette camice per raccogliere fondi in ogni maniera possibile e sostenere la sua opera senza far mancare loro nulla di quanto fosse necessario. A questo proposito si racconta che un giorno, durante una visita all’arcivescovo di Fermo, il presule abbia chiesto a lui di impartirgli la benedizione. «Io, benedirla? — risponde confuso don Bosco. — Io, povero prete, benedire un cardinale arcivescovo?». E il cardinale: «Vedete questa borsa, è piena di soldi, se lei mi benedice gliela regalo tutta, altrimenti no!». «Quand’è così — risponde il sacerdote — la benedico subito. Vostra Eminenza non ha bisogno della mia benedizione, ma io ho bisogno dei suoi denari».
Soldi, naturalmente, tutti destinati ai suoi ragazzi.
Valente scrittore e straordinario educatore
Tra i suoi numerosi talenti spiccava anche quello della scrittura. Don Bosco infatti sarà anche un valido scrittore e avvierà una intensa attività editoriale con proprie tipografie e scuole tipografiche.
Don Bosco dedicherà la sua attenzione anche alla pedagogia da applicare nelle sue scuole. E si rivelerà un fine pedagogista chiedendo che venisse applicato il sistema «preventivo»: un metodo cioè per prevenire gli errori. Allora infatti andava per la maggiore un sistema educativo «repressivo», che mirava a reprimere e punire severamente gli sbagli commessi dagli allievi.
«La pratica del metodo preventivo — ha scritto una volta il santo — è tutta appoggiata sopra le parole di san Paolo che dice: la carità è benigna e paziente; soffre tutto, ma spera
tutto e sostiene qualunque disturbo». Don Bosco si reputava più un «amico» dei suoi ragazzi, per i quali non solo si sobbarcherà pesantissime fatiche ma arrivò a sopportare anche persecuzioni politiche.
Perseguitato dai liberali
Infatti ai liberali di allora un prete come lui, che apriva ovunque scuole e laboratori, risultava alquanto sospetto. La classe politica del tempo, settaria e ferocemente anticlericale (siamo in pieno Risorgimento) considerava infatti di sua esclusiva competenza quei settori, a partire dall’artigianato.
Ma nemmeno loro riuscirono a venire a capo della santità, dell’energia e dell’intraprendenza di Don Bosco, che metterà la sua opera di educatore cristiano sotto la protezione di San Francesco di Sales, così che i suoi discepoli prenderanno semplicemente il nome di «salesiani». Fonderà anche una congregazione di religiose: le figlie di Maria Ausiliatrice, trovando in suor Maria Mazzarello (anche lei santa) una una preziosa collaboratrice.
Le resistenze non impediranno a don Bosco di ampliare la sua opera, anche se al prezzo di gravosissime fatiche. Alla morte del santo, avvenuta il 31 gennaio 1888, si era estesa,
oltre che in varie regioni d’Italia, in Francia, Spagna, Belgio, Austria, Inghilterra, Argentina, Uruguay, Brasile. Le case erano 64 e i religiosi più di mille. Nel 1934 papa Pio XI lo eleverà agli onori degli altari.
Preghiera a San Giovanni Bosco
O Dio, che suscitasti il beato confessore Giovanni per l’insegnamento cristiano e per trattenere la gioventù nella via della verità., e per suo mezzo radunasti una nuova famiglia nella Chiesa. concedici che a suo esempio e intercessione, infiammati di zelo per la tua gloria e la salute delle anime, possiamo nel cielo essere partecipi del suo gaudio.