La Chiesa oggi celebra uno straordinario santo come Ignazio di Loyola, uomo ricco di talenti messi al servizio della Chiesa di Dio.
Il fondatore dei Gesuiti, grande promotore della Riforma cattolica, sarà una delle punte di diamante della risposta ecclesiale alla sfida protestante.
Ignazio, Íñigo in basco, nacque nel 1491 ad Azpeitia, nei Paesi Baschi spagnoli, ultimo di tredici figli. Avviato inizialmente alla vita religiosa, si discostò ben presto dai progetti dei genitori per intraprendere strade che reputava più avventurose.
Prima sarà paggio di corte, successivamente ufficiale e infine intrepido combattente al seguito di Carlo V. In questo periodo condusse una vita dedita alle vanità, disse egli stesso, votandosi principalmente all’esercizio delle armi.
Nel 1517, durante l’assedio di Pamplona, un colpo d’archibugio gli ruppe la gamba destra, che rimarrà sempre troppo corta. Durante la convalescenza lesse molti libri religiosi (tra i quali una Vita di Gesù e la Leggenda aurea di Jacopo da Varazze) e vide in sogno la Madonna col Bambino Gesù.
Fondatore della Compagnia di Gesù
Il valoroso soldato spagnolo si convertirà mettendo il suo coraggio e le sue doti da guerriero non più al servizio di un principe mondano, ma al servizio del principe della pace: Gesù, l’uomo dei dolori. Così, dopo essersi lasciato alle spalle la vita passata, trascorse diversi mesi come asceta in una grotta a Manresa (in Catalogna).
Da questa esperienza vedrà la luce il suo capolavoro: i famosi Esercizi Spirituali, formidabile manuale per il discernimento degli spiriti. Dopo aver a lungo peregrinato fino a giungere in Terrasanta, comprese di essere chiamato a servire grazie allo studio. Vi si dedicò umilmente per undici anni.
Mentre stava recandosi a Roma, nei pressi della via Cassia ebbe l’apparizione di Gesù che gli si rivolse così: «Ti sarò propizio a Roma». Nella città eterna gli venne infatti l’ispirazione di creare una nuova «compagnia»: la Compagnia di Gesù, fondata nel 1537 per difendere la Chiesa dall’eresia, come così aveva difeso la città di Pamplona dall’assedio dei nemici.
I Gesuiti, come verranno chiamati, diventeranno una compagnia di «soldati di Cristo» pronti a dar battaglia per la «maggior gloria di Dio» in totale fedeltà alla Chiesa e al suo capo visibile, il Papa. Quando Ignazio morì a Roma, il 31 luglio 1556, la compagnia contava più di mille membri. Papa Gregorio XV lo proclamerà Santo nel 1622.
Preghiera di Sant’Ignazio di Loyola per i momenti di oscurità
Cristo Gesù,
quando tutto è oscurità
e sentiamo la nostra debolezza e impotenza,
donaci di sentire la tua presenza,
il tuo amore e la tua forza.
Aiutaci ad avere una fiducia totale
nel tuo amore che protegge
e nel tuo potere che rafforza,
perché nulla possa spaventarci o preoccuparci,
perché vivendo accanto a te
vedremo la tua mano,
i tuoi obiettivi e la tua volontà in tutte le cose.