Solennità cuore di tutto l’anno liturgico la Pasqua di Resurrezione è il culmine e fondamento della fede cristiana: Gesù vince sulla morte e salva il mondo.
A conclusione del Triduo Pasquale, nei giorni in cui si è ripercorsa la Passione e morte in croce del Signore Gesù Cristo c’è l’evento salvifico in tutta la sua pienezza: la Resurrezione. “Χριστός Ανέστη” è l’espressione in greco, la lingua in cui sono scritti i Vangeli, che riporta l’esclamazione che indica l’evento clou del cristianesimo. “Cristo è risorto, è veramente risorto!“: la gioia del mistero più grande, la massima dimostrazione della divinità di Gesù.
Dopo la sofferenza e la presa su di sé dei peccati del mondo, dopo il dolore infinito di tutto ciò che ha comportato la Passione e quando tutto sembrava finito lasciando un senso di vuoto e smarrimento c’è l’annuncio delle donne giunte al sepolcro: lo hanno trovato vuoto. È il Vangelo di Giovanni (20, 1-9) a narrare come Maria di Magdala recatasi al sepolcro nelle prime ore del mattino del primo giorno della settimana, la domenica, lo trova aperto e senza il corpo del Signore.
Sotto il profilo teologico la Pasqua cristiana è la vittoria sulla morte da parte di Gesù Cristo che dopo essersi immolato per l’umanità ne diventa il Redentore perché la salva dal peccato originale. Attraverso la Resurrezione dai morti mostra al mondo quello che sarà la storia di ogni salvato: il passaggio alla vera vita. Nel festeggiare la Pasqua c’è insieme un significato commemorativo ed escatologico: si ricorda il mistero di Gesù che iniziato dalla Passione culmina nella morte in croce come evento salvifico e si compie nella sua resurrezione.
Le origini della Pasqua derivano dalla Pasqua ebraica con cui ci sono similitudini e ovviamente differenze. La parola Pasqua viene dal termine ebraico pesach che vuol dire “passare oltre” che commemora il passaggio del Mar Rosso da parte degli ebrei durante la liberazione dall’Egitto. La Pasqua cristiana è però il passaggio dalla morte alla vita per Gesù Cristo. Si tratta di una vita nuova per i cristiani, che, liberati dal peccato con il sacrificio di Gesù sono chiamati a risorgere con Lui.
La Resurrezione di Gesù è stato un evento unico e irripetibile nella storia dell’umanità, certamente straordinario, mistero oltre che poi dogma di fede. Fatto per la redenzione degli uomini, si rinnova nel sacrificio eucaristico. Avviene attraverso la Chiesa, chiamata da Cristo a continuare la sua missione in terra per dare ai fedeli i mezzi necessari per la salvezza e la santificazione, innanzitutto con il suo Corpo e Sangue. Ha lasciato infatti il comando: “Fate questo in memoria di me”. La presenza reale di Cristo nell’Eucaristia, in corpo, sangue, anima e divinità, rende perenne il suo sacrificio e dono di sé che ha fatto agli uomini. Con il nutrimento del suo Corpo si può vivere il mistero pasquale, passando dalla morte del peccato alla vita nuova in Lui.
Il tempo di Pasqua liturgicamente prosegue poi con l’Ottava di Pasqua ovvero gli 8 giorni successivi e ancora dopo durando per 50 giorni. In essi rientra la festività dell’Ascensione, fino all’altra grande solennità, quella della Pentecoste.
Tra i simboli della Pasqua c’è il cero della Veglia Pasquale che rimanda alla luce di Cristo, che illumina il mondo con la sua presenza. Viene acceso la Domenica di Pasqua durante la Veglia e vi rimane fino alla Domenica di Pentecoste. Il colore liturgico pasquale è il bianco o il dorato, colori che simboleggiano la gioia e la luce. La Pasqua quindi è festa piena, momento di gioia grande e profonda. La gioia che è legata strettamente alla speranza che per un cristiano è quella di raggiungere attraverso il Signore, la santità e quindi il Paradiso.
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