Per oltre 40 anni, fu alla guida della sua parrocchia nel villaggio di Ars, impartendo ogni giorno la catechesi sia ai bambini che agli adulti.
Amministrava ai penitenti il Sacramento della Riconciliazione e la sua carità, che egli attingeva dall’Eucaristia, fu tale da far avvicinare a Cristo tanti che, da Lui, si erano allontanati.
In questo quarto giorno del mese di agosto, la chiesa venera San Giovanni Maria Vianney. Nato 1786, in quello stesso giorno fu battezzato e gli fu dato il nome di Giovanni Maria. Fu educato, fin da bambino, alla continua preghiera e all’amore verso la Vergine Maria.
Nel 1815 viene ordinato sacerdote a Grenoble. L’amore nei confronti dei peccatori e dei bisognosi, ricevendo giorno e notte le confessioni dei penitenti ogni giorno. Con preghiere, con fatica e con lacrime, si impegnò a cambiare e convertire le cattive abitudini dei suoi parrocchiani, facendoli crescere nelle virtù e nell’amore verso Dio e verso la Madonna.
Consapevole dell’inattività religiosa che per troppi anni aveva segnato la parrocchia di Ars, il curato decise di usare ogni mezzo per ricondurre alla Chiesa i suoi nuovi parrocchiani, cominciando un lento lavorio prima di tutto su sé stesso, con continue preghiere e frequenti, dolorose, penitenze che gli procurarono in seguito non pochi disturbi fisici.
Egli stesso, ricordando ormai anziano le eccessive mortificazioni e i frequentissimi digiuni che lo portarono a non mangiare per più giorni, disse ad alcuni confidenti: “Quando si è giovani si commettono imprudenze”.
Ai suoi parrocchiani, insegnava con la sua testimonianza della vita. Fu sempre tormentato dal pensiero di non essere degno del suo compito. Trascorreva le giornate dedicandosi a celebrare la Messa e a confessare, senza risparmiarsi. Morì nel 1859.
Santo Curato d’Ars, tu hai fatto della tua vita un’offerta totale a Dio per il servizio degli uomini.
Che lo Spirito Santo, per la tua intercessione, ci conduca a rispondere oggi, senza debolezza, alla nostra vocazione personale.
Tu sei stato un assiduo adoratore di Cristo nel Tabernacolo. Insegnaci ad avvicinarci con fede e rispetto all’Eucaristia, a gustare la presenza silenziosa di Gesù nel Santissimo Sacramento.
Tu sei stato l’amico dei peccatori. Tu dicevi loro: “Le vostre colpe sono come un granello di sabbia rispetto alla grande montagna della misericordia di Dio”. Sciogli i legami della paura che talvolta ci tengono lontani dal perdono di Dio. Aumenta in noi il pentimento per le nostre colpe. Mostraci il vero volto del Padre che attende instancabilmente il ritorno del figliol prodigo.
Tu sei stato il sostegno dei poveri: “Il mio segreto è molto semplice: dare tutto senza conservare niente”. Insegnaci a condividere con quelli che sono nel bisogno, rendici liberi riguardo al denaro e a tutte le false ricchezze.
Tu sei stato un figlio affettuoso della Vergine Maria, “il tuo più vecchio amore”. Insegnaci a pregarla con la semplicità e la fiducia di un bambino.
Tu sei diventato il testimone esemplare dei Parroci dell’universo. Che la tua carità pastorale conduca i pastori a ricercare la vicinanza con tutti, senza preferenze. Ottieni loro l’amore per la Chiesa, lo slancio apostolico, la solidità nelle prove.
Ispira ai giovani la grandezza del ministero sacerdotale e la gioia di rispondere alla chiamata del buon Pastore.
Santo Curato d’Ars, sii tu il nostro intercessore presso Dio.
Amen.
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ROSALIA GIGLIANO
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