Oggi 4 marzo è San Casimiro: il principe asceta che ha ideato una preghiera a Maria

Patrono della Polonia e della Lituania, san Casimiro fu un principe che lasciò tutto per il Signore e condusse una vita in stile ascetico con una grande devozione per la Madonna. 

San Casimiro
San Casimiro – lalucedimaria.it

San Casimiro, di cui oggi, 4 marzo, ricorre la memoria liturgica, è stato un principe polacco ricordato come “difensore dei poveri“. Patrono della Polonia così come della Lituania, ha esercitato le virtù cristiane tanto da reggiungere i vertici della santità.

Visse una vita molto breve perché morì giovane, a soli 25 anni. Ma furono sufficienti per testimoniare il suo grande amore per Gesù, la sua fede salda e una grande carità verso il prossimo.

Era il terzo dei 13 figli di re Casimiro IV e di Elisabetta d’Asburgo. Nacque nel 1458 nel palazzo reale di Cracovia e all’età di 9 anni fu affidato all’educazione di Jan Dlugosz,  un sacerdote e storico di grande religiosità e fedeltà alla patria.

Santo di oggi 4 marzo: San Casimiro

Venne istruito sia sull’arte di governare che sulla fede cristiana, che in lui si manifestò forte e viva. A 13 anni fu posto dal padre a capo di un esercito e alcuni nobili ungheresi gli offrirono il trono d’Ungheria. Dovette combattere contro i turchi per difendere l’Europa cristiana.

In un primo momento accettò la proposta dei nobili ungheresi e partì con la sua spedizione, ma poi fece ritorno in Polonia perché il su esercito era nettamente inferiore. Inoltre accettò l’invito a desistere fattogli da parte di papa Sisto IV.

Decise perciò di non occuparsi più di politica estera, ma solo degli affari interni del regno. Esplicava le sue funzioni con una grande carità verso i bisognosi. Aiutava i poveri, elargiva i suoi beni e ristabliva la giustizia dove c’erano ingiustizie.

L’invenzione della preghiera a Maria

L’atteggiamento magnanimo e caritatevole di san casimiro era originato da una grande fede che veviva alimentata da tante ore di preghiera. Spesso era così assorto nella contemplazione e nelle attivtà religiose che si dimenticava anche di mangiare.

Nel 1479 si trasferì in Lituania per 5 anni e assunse la reggenza della Polonia. Si dimostrò un governante saggio e per questo molto amato. Rifiutò il matrimonio, che gli prospettava il padre, con la figlia dell’imperatore Federico III perché aveva scelto di consacrarsi a Dio.

La sua vita tanto breve fu costellata da penitenze, preghiere e digiuni, le modalità con cui rendeva onore al Signore. Per la purezza con cui viveva venne paragonato ad un giglio che rimase come emblema della sua figura. Una preghiera che indirizzava alla Madonna venne scoperta due secoli dopo la sua morte.

Dopo che il 4 marzo 1484 morì a causa della tubercolosi, sulla sua tomba si fece una grande scoperta. Avvenne nel 1602, quando durnate una ricognizione della salma il corpo fu trovato incorrotto. Ma non solo: insieme alle spoglie del santo c’era anche una pergamena con su scritto un cantico a Maria. Il cantico recitava: “Omni die dic Mariae mea laudes anima (ogni giorno anima mia canta le lodi di Maria).

Ogni giorno anima mia
canta le lodi di Maria;
Venera le sue feste e la sua vita
così ricca di insegnamento.

Tutta bella, senza il segno
di una pur minima macchia,
fa’ che anch’io
possa lodarti puro e lieto.

F’a che sia casto e modesto,
dolce, buono, sobrio,
pio, leale, scaltro e semplice
ad un tempo.

Ricolmo nella mente
della saggezza donata da Dio,
anche il cuore e l’agire
sia pervaso della grazia divina.

Ascolta clemente la preghiera
di quelli che ora vedi:
Purifica i peccatori e rendili buoni
e degni del cielo.

Vergine Santa, guarda i pericoli
che continuamente ci tentano,
sostienici dunque, affinché
stiamo saldi e vigorosi.

Amen.

Per brevità viene chiamato Omni die: è una preghiera attribuita a  Bernardo di Morlio,  monaco dell’abbazia di Cluny, in Francia, del XIII secolo. Il principe Casimiro amava molto questa preghiera tanto che volle essere sepolto con essa.

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