Madre di famiglia martirizzata, Santa Crispina subì le persecuzioni degli imperatori Diocleziano e Massiminano nel IV secolo.
Le informazioni relative alla vita di Santa Crispina si concentrano nella narrazione del suo martirio. Come ricorda il Martirologio Romano, morì martire per essersi rifiutata di sacrificare agli idoli.
Sant’Agostino pronunciò un sermone per commemorare questa santa ed esiste una Passio che trascrive fedelmente gli atti ufficiali del processo che ha portato alla sua condanna.
Proveniente da Tagora in Numidia Santa Crispina era una moglie ed una madre di diversi figli. Il suo nome molto probabilmente fa riferimento ai suoi capelli ricci e crespi. Aveva una certa età per cui è possibile che fossero anche inargentati.
È affascinante e molto interessante per comprendere la grandezza e la forza della fede di questa donna il dialogo, riportato nella Passio, che ebbe durante il processo con il proconsole Anullino che la interrogava.
“Soffrirò per difendere la mia fede”
Nel 304 Crispina fu arrestata in quanto cristiana e processata a Tevheste, l’attuale Tebessa, nell’Africa settentrionale. Il proconsole Gaio Annio Anullino doveva giudicarla e come prima forma di tortura le fece tagliare i capelli e rasare a zero per umiliarla.
Le venne chiesto di offrire sacrifici agli dei secondo le usanze pagane e le leggi degli imperatori. Ma Crispina si rifiutò fermamente affermando di avere come Dio solo Gesù Cristo.
Professò la sua fede apertamente e pubblicamente, quella che dai pagani era considerata nient’altro che una superstizione. Il proconsole la incalzava cercando di convincerla ad abiurare.
Crispina però era ferma e non indietreggiava: “Adoro il mio Dio ogni giorno, e non ne conosco altri” dichiarò manifestando tutto il suo amore al Signore. Con insistenza il proconsole cercò di terrorizzarla e la minacciò di tagliarle la testa, ma niente poteva farla desistere dall’affermare la fede in Cristo.
“Se necessario soffrirò per difendere la mia fede” replicò questa madre che effettivamente fu decapitata brutalmente. “Il mio Dio, che era ed è, ha voluto che io nascessi. Mi ha portato la salvezza con l’acqua del battesimo. Ed Egli è con me per aiutare la mia anima a non commettere il sacrilegio che voi volete io compia” disse Crispina.
Era il 5 dicembre 304 e insieme ad altre donne fu decapita questa madre cristiana che morì lodando Dio tra le sue ultime parole. “Lode a Dio, che mi ha guardato da lassù e mi ha tolto dalle vostre mani” fu quello che disse guardando negli occhi coloro che stavano per ucciderla.
Nel suo sermone Sant’Agostino paragona Santa Crispina a Sant’Agnese e ad altre martiri parlando della misteriosa comunione dei santi, che unisce i morti e i viventi. Il culto a Santa Crispina fu molto diffuso nell’antichità.