Oggi la Chiesa festeggia il Santo vescovo Bonifacio, il martire che fu il primo e il maggiore evangelizzatore della Germania.
Diversi Santi e Papi portano il nome di Bonifacio, uno dei personaggi di prima grandezza della storia cristiana, passato alla storia col nome di «Apostolo dei Germani».
Per rendere un’idea della statura di San Bonifacio basti dire che egli fu il primo e il più grande evangelizzatore della Germania quando, agli esordi dell’VIII secolo, le terre germaniche erano ancora pagane e davano parecchio filo da torcere ai primi vescovi e ai primi missionari.
Bonifacio però non era nato in Germania, ma in Inghilterra col nome di Winfried, intorno all’anno 680. Questo colto monaco benedettino, erudito cultore della lingua latina, seguì l’esempio di tanti altri monaci inglesi e irlandesi recandosi nel continente europeo per rinfocolare il fuoco della fede in Gallia e in Germania. Ma anche in Italia, dove Bonifacio si recò dal Pontefice, San Gregorio II, per ricevere l’approvazione della propria impresa.
Un’impresa impossibile che si rivelerà un prodigioso trionfo
Papa Gregorio lo sprona e così Bonifacio, con l’aiuto di un gruppo di zelanti discepoli, varca il Reno per lanciarsi in una missione apparentemente senza speranza. Al contrario, il suo slancio missionario sarà coronato da un successo che ha del prodigioso.
In quelle terre rimarrà quasi una quarantina di anni, inoltrandosi in zone sempre più remote: in Frisia, in Assia, in Turingia, in Baviera. Ovunque predicasse Bonifacio, la sua parola e il suo esempio propiziarono la conversione in massa dei Germani che accantonarono i loro riti superstiziosi e pagani abbracciando con fervore la nuova fede in Cristo Gesù.
Dopo essere stato consacrato vescovo e nominato arcivescovo, Bonifacio sarà incaricato dal Papa di organizzare la struttura ecclesiastica di tutta la Germania. A quest’opera monumentale egli dedicherà ogni sua energia: stabilirà diocesi, designerà vescovi, edificherà chiese. Sarà anche fondatore di monasteri, organizzatore del clero, formatore di missionari.
Per primo Bonifacio tenterà quell’opera di fusione spirituale tra Francia e Germania sotto il segno della civiltà romana e cristiana che diventerà uno dei maggiori titoli di gloria di Carlo Magno e del Sacro Romano Impero. San Bonifacio sapeva infatti, ha scritto Benedetto XVI, «che umanizzare ed evangelizzzare la cultura era parte integrante della sua missione di Vescovo. Trasmettendo l’antico patrimonio di valori cristiani, egli innestò nelle popolazioni germaniche un nuovo stile di vita più umano, grazie al quale venivano meglio rispettati i diritti inalienabili della persona. Da autentico figlio di san Benedetto, egli seppe unire preghiera e lavoro (manuale e intellettuale), penna e aratro».
Il martirio di uno straordinario annunciatore di Cristo
Tra le altre cose costruì la celebre abbazia di Fulda, dove volle essere seppellito dopo la morte. Uno dei suoi simboli è l’ascia, legata al celebre episodio della quercia. Tutto accadde durante una visita di Geismar sull’Eder. Fu allora che il vescovo missionario si imbatté nei luoghi dove gli abitanti pagani veneravano un’antichissima guerra dedicata a Thor, il dio della guerra.
Per sfatare la loro credulità Bonifacio impugnò un’ascia e abbatté la quercia. Terrorizzati, i pagani cominciarono a paventare gravissime tragedie. Che però non ebbero luogo e così Bonifacio usò la legna della quercia per costruire una cappella dedicata all’Apostolo Paolo e cominciò a battezzare numerosi pagani.
Durante una delle sue tante peregrinazioni Bonifacio venne sorpreso da una banda di armata di pagani. I quali, dopo averlo derubato, lo massacrarono insieme ad altri 52 compagni il 5 giugno del 754, giorno di Pentecoste.
Prima che gli spaccassero la testa con un colpo di spada, il Santo vescovo aveva rivolto queste parole ai suoi: «Non temete, tutte le armi di questo mondo non possono uccidere la nostra anima».
Con la sua morte l’opera di evangelizzazione della Germania che aveva iniziato non si arrestò. Dimostrando una volta di più come lo Spirito Santo faccia germogliare frutti abbondanti di conversione dal sangue dei martiri.
Preghiera a San Bonifacio
Dio, che per lo zelo del beato Bonifacio tuo vescovo e martire, ti sei degnato chiamare alla conoscenza del tuo nome una moltitudine di popoli, concedi, propizio, che mentre celebriamo la sua solennità, sperimentiamo anche il suo patrocinio.