Sacerdote e fondatore dei “Chierici regolari di San Paolo”, meglio noti col nome di “Barnabiti”, si prodigò per istruire anche i laici.
Sacerdote e medico, con l’istituzione di tre congregazioni religiose, suscitò nel cuore di donne e uomini, laici o consacrati, il desiderio di ritornare a Dio, in un momento di grande indifferenza.
In questo quinto giorno del mese di luglio, la chiesa venera Sant’Antonio Maria Zaccaria. Di antica nobiltà cremonese, rimasto orfano di padre, della sua infanzia si hanno pochissime notizie. Nel 1524, dopo essersi laureato, tornò nella natia Cremona dove, invece di esercitare la professione medica, su consiglio di un misterioso padre domenicano, intraprese il cammino spirituale.
Sotto la guida dei domenicani, iniziò a studiare la Bibbia, i santi padri e i dottori della Chiesa. Il 20 febbraio 1529 ricevette l’ordinazione sacerdotale. Divenuto sacerdote, continuò la sua attività di formazione spirituale in San Vitale. Il gruppo dei suoi ascoltatori si trasformò in uno dei tanti oratori di riforma che si stavano diffondendo in quel periodo.
Oltre alla formazione e alla direzione spirituale, si dedicò a un’intensa azione caritativa verso i poveri e gli ammalati, specialmente in occasione della peste del 1528.
Poco tempo dopo lasciò Cremona per trasferirsi a Guastalla dove diventò il cappellano della contessa Ludovica Torelli. Nel 1530 si trasferì a Milano. Qui conobbe i due nobili milanesi Giacomo Antonio Morigia e Bartolomeo Ferrari, insieme ai quali, alla fine del 1532, progettò la trasformazione dell’oratorio, in qualcosa di nuovo: la Compagnia dei Figlioli e delle Figliole di Paolo Santo (o “Congregazione di san Paolo”). Si trattava di una formazione religiosa originale, formata da “tre collegi”, uno di sacerdoti, uno di religiose e l’altro di laici.
Con la bolla di papa Paolo III del 25 luglio 1535, i nuovi religiosi ricevettero una nuova approvazione e la qualifica di chierici regolari.
Il sacerdote si fece promotore anche del “terzo collegio”, un gruppo di laici che condivideva la stessa spiritualità delle due famiglie religiose: furono chiamati “Coniugati” o “Maritati di san Paolo”.
La predicazione vivacissima scuote, sorprende, ravviva la fede in molti; e provoca due denunce contro il fondatore: come eretico e come ribelle. Lo portano a Cremona, dove muore a poco più di 36 anni. Nel 1891 il corpo sarà traslato a Milano in San Barnaba.
Sant’Antonio Maria Zaccaria, tu che hai curato i poveri e gli ammalati
e hai consacrato la tua vita alla salute delle anime,
ascolta la mia umile e fiduciosa preghiera.
Continua la tua opera di medico e di sacerdote,
ottenendomi da Dio la guarigione dalle infermità fisiche e morali,
così che, libero da ogni colpa e da ogni male,
io possa amare il Signore nella gioia, compiere con fedeltà i miei doveri,
lavorare generosamente per il bene dei fratelli
e per la mia santificazione.
Così sia.
Fonte: santiebeati
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ROSALIA GIGLIANO
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