Oggi la Chiesa celebra il Santo fondatore dei Barnabiti, medico delle anime e dei corpi, celebre per aver fondato una devozione fondamentale per il cristiano.
Gli siamo debitori di una pratica fondamentale per la santificazione che tanto bene ha fatto – e fa – alle anime.
Antonio Maria Zaccaria nasce nel 1502 a Cremona in un’agiata famiglia di origine genovese. Ancora giovanissimo, sceglie di consacrare la propria esistenza alla cura delle ferite del corpo e dell’anima. Proprio per questa ragione, dopo la laurea in medicina all’università di Padova, abbandona il suo ambulatorio e si fa sacerdote per stare vicino a chi soffre.
Negli anni della drammatica crisi provocata dallo scisma protestante si trova a Milano. Comprende la necessità di risvegliare la coscienza assopita di troppi cattolici oltre a quella di avere un clero più preparato e fervente.
Pertanto, insieme a due compagni, fonda la Società del Clero Regolare di San Paolo. Si tratta di una Società di preti con una regola e con dei voti speciali. Poiché i membri della nuova Società sono soliti riunirsi nella chiesa milanese di San Barnaba, vengono chiamati Barnabiti. Dopo di loro dà vita anche alla congregazione femminile delle Angeliche, nata grazie anche all’aiuto della contessa di Guastalla.
Antonio collabora con altri santi alla preparazione del Concilio di Trento. A lui, convinto devoto del Santissimo Sacramento, dobbiamo anche l’istituzione della pratica dell’adorazione perpetua.
Spende gli ultimi anni della sua esistenza dedicandosi alla predicazione, assistendo i poveri e seguendo l’istruzione dei giovani. Queste sono delle massime preferite del Santo: «È proprio dei grandi cuori voler servire senza ricompensa, combattere senza soldi e senza rifornimenti assicurati». O ancora: «Avanzate sempre, aspirate al perfetto». «Consacrate tutto il vostro tempo libero a intrattenervi con il Crocifisso. Parlate a Gesù in croce di tutto ciò che vi riguarda, e chiedetegli consiglio, per voi e per gli altri»
Ha soltanto 37 anni quando, mentre è impegnato a predicare in Nord Italia, capisce, da medico, di essere gravemente ammalato. Sentendo che le forze stanno per venirgli meno, si fa portare a casa sua, a Cremona.
Sua madre, vedendolo in quelle condizioni, scoppia a piangere. «Mamma, — le dice — presto anche voi godrete la gloria eterna, nella quale spero di entrare immediatamente». Di lì a poco, il 5 luglio del 1539, morirà tra le sue braccia.
Sant’ Antonio Maria Zaccaria, tu che hai curato i poveri e gli ammalati e hai consacrato la tua vita alla salute delle anime, ascolta la mia umile e fiduciosa preghiera. Continua la tua opera di medico e di sacerdote, ottenendomi da Dio la guarigione dalle infermità fisiche e morali, così che, libero da ogni colpa e da ogni male, io possa amare il Signore nella gioia, compiere con fedeltà i miei doveri, lavorare generosamente per il bene dei fratelli e per la mia santificazione. Così sia.
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