Santo, originario dell’Asia Minore, è uno dei più antichi e venerati al mondo. È noto al mondo per essersi preso cura degli ultimi, lasciando loro il messaggio della buona novella di Gesù.
La sua figura ha dato origine alla tradizione di Babbo Natale, personaggio noto anche al di fuori del mondo cristiano.
In questo sesto giorno del mese di dicembre, la chiesa venera San Nicola di Bari. Nato probabilmente a Pàtara, una città greca della Licia, intorno al 270 dopo Cristo.
Cresciuto in un ambiente di fede cristiana, perde, secondo le fonti più diffuse, prematuramente i genitori a causa della peste. Diviene così erede di un ricco patrimonio che distribuisce tra i poveri. Per questo motivo, è ricordato come grande benefattore.
In seguito lascia la sua città natale e si trasferisce a Myra dove viene ordinato sacerdote. Alla morte del vescovo metropolita di Myra, viene acclamato dal popolo come nuovo Vescovo.
Imprigionato ed esiliato nel 305 durante la persecuzione di Diocleziano, è poi liberato da Costantino nel 313 e riprende l’attività apostolica. Muore a Myra il 6 dicembre, presumibilmente dell’anno 343, forse nel monastero di Sion.
Poi, quando Myra viene assediata dai musulmani, le città di Venezia e Bari entrano in competizione per impossessarsi delle reliquie del Santo e portarle in Occidente. Sessantadue marinai di Bari organizzano una spedizione marittima, riescono a sottrarre le ossa, arrivando con queste nella loro città il 9 maggio del 1087.
Qui sono affidate temporaneamente a un monastero benedettino e successivamente trasferite nella cripta di una nuova chiesa dedicata al santo, la Basilica di San Nicola, che in quel momento (1º ottobre 1089) non è ancora ultimata. Da quel momento San Nicola è conosciuto anche come San Nicola di Bari.
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Glorioso San Nicola, mio speciale Protettore,
da quella sede di luce in cui godete la Divina presenza,
rivolgete pietoso verso di me i vostri occhi
ed impetratemi dal Signore le grazie e gli aiuti opportuni
alle presenti mie necessità spirituali e temporali e precisamente la grazia …
qualora giovi alla mia eterna salute.
Sovvengavi ancora, o glorioso Santo Vescovo,
del Sommo Pontefice, della Santa Chiesa e di questa devota Città.
Riconducete sul retto sentiero i peccatori, i miscredenti, gli eretici,
gli afflitti, soccorrete i bisognosi, difendete gli oppressi,
guarite gli infermi, e fate sì che tutti esperimentino
gli effetti del Vostro valevole Patrocinio presso il supremo Dator di ogni bene.
Così sia
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