Giovane fanciulla che lottò fino all’ultimo contro chi voleva abusare di lei, e finì per pugnalarla con inaudita violenza.
La purezza e la verginità, concetto molto dibattuto e ridicolizzato in questa epoca, fu per Maria Goretti il dono che non si lasciò rubare.
In questo sesto giorno del mese di luglio, la chiesa venera Santa Maria Goretti. Non aveva mai avuto una vita agiata. I suoi genitori cercavano di barcamenarsi come meglio potevano, ma, alla morte del padre, avvenuta quando Maria aveva solo 10 anni, la situazione peggiorò di molto.
La ragazza, che già si occupava di tenere in ordine la casa e dei fratelli più piccoli, aveva smesso di andare a scuola. A stento, riusciva a recarsi in Chiesa, distante molti chilometri, a frequentare il catechismo, ma pregava tanto, soprattutto il Santo Rosario, e desiderò, con tutto il cuore, di ricevere la Comunione.
Quando la situazione economica della famiglia divenne insostenibile, la mamma, Assunta, cercò una soluzione, facendo un accordo con i vicini, i Serenelli. La famiglia era composta dal padre e dal figlio e, per un po’, le cose funzionarono bene. Il rapporto fra i Serenelli e Assunta Goretti cominciò poi a complicarsi, quando la vedova dovette rifiutare le avances del suo vicino, cosa che determinò non poca tensione in casa.
Nel contempo, il figlio di Serenelli, Alessandro, ormai diciottenne, aveva messo gli occhi su Maria, che ne aveva solo dodici e, come la madre, non intendeva assolutamente cedere al peccato.
Il 5 Luglio del 1902, mentre lei era intenta a ricucire una camicia proprio ad Alessandro, questi tornò in casa e cercò di abusare di lei. Al suo ennesimo rifiuto, lui prese a colpirla con un punteruolo, fino a ridurla in fin di vita. La pugnalò ben 14 volte.
Maria morì il giorno dopo, a causa di una setticemia conseguente a un intervento chirurgico. Papa Pio XII, nel 1950, la proclamò Santa, alla presenza della madre Assunta. Il corpo di Santa Maria Goretti è custodito in una Cappella del Santuario della Madonna delle Grazie a Nettuno, luogo in cui i Goretti vissero l’ultimo periodo della loro vita.
O piccola Maria Goretti che sacrificasti la vita per conservare illibata la tua verginità e che, morente, perdonasti al tuo uccisore promettendo di pregare per lui dal Cielo, aiutaci a superare noi stessi nel difficile cammino di questo mondo così profondamente sconvolto dalle più violente passioni.
Ottienici la grazia della purezza dei costumi e quella di un grande amore verso i nostri fratelli.
Tu, che uscita da un’umile famiglia di contadini, per la tua eroica vittoria sul male e il glorioso martirio volasti al Cielo con l’aureola della santità, ottienici la pace, la fede, il lavoro fecondo in una nuova atmosfera di carità, ottenendo per noi dal Signore tutte le grazie necessarie per il nostro bene spirituale e materiale, per la nostra vita terrena e per quella eterna.
In particolare ottienici la grazia che in questo momento ci sta molto a cuore.. (esprimerla)
Amen.
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ROSALIA GIGLIANO
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