Maria Goretti nasce nel 1890 a Corinaldo, in provincia di Ancona. È ancora una bambina, quando un giovane punta i suoi occhi bramosi su di lei, vessandola con proposte indecenti.
È la prima di cinque figli di una famiglia povera, costretta dalle ristrettezze a emigrare dal paese natale, che aveva da offrire nient’altro che miseria e disoccupazione.
I Goretti si trasferiscono così a Ferriere di Conca, nell’Agro Pontino presso Nettuno, dove cercano di racimolare il modesto guadagno che può garantire loro un faticoso lavoro in quelle terre insalubri.
Vanno a vivere in una casa malsana, con l’aria infestata dalle zanzare e soprattutto dalla malaria, una malattia che allora falcidiava molte vite. Tra le quali anche quella di papà Luigi, il capofamiglia dei Goretti. Un giorno lo trovano accasciato, esanime e in fin di vita ai bordi della mefitica palude.
Alla scuola dell’amore divino
Quando il padre muore Maria ha appena dieci anni. D’ora in avanti toccherà a lei prendersi cura dei fratellini, per permettere alla mamma di continuare a lavorare nei campi e tirare avanti la baracca.
Interamente assorbita dalle faccende di casa, Maria può frequentare solo saltuariamente la scuola e il catechismo. Ma assorbe comunque le verità eterne che segneranno per sempre, come un marchio a fuoco, la sua breve esistenza: e cioè che Dio ci ama e il suo amore va ricambiato con altrettanto amore; che il peccato nega in radice questo amore divino; che il vero male non è la povertà, non è la miseria, ma il peccato; e che l’unica arma contro il peccato è la preghiera.
Le insidie del figlio dei vicini
Nel 1902, a dodici anni, Maria fa la prima comunione. È ancora una bambina, ma la vita dura e le sue asprezze l’hanno fatta maturare in fretta, facendola apparire più grande della sua reale età, anche fisicamente.
Così un giorno si appuntano su di lei gli occhi bramosi di un giovanotto di diciotto anni: Alessandro Serenelli, il figlio della famiglia vicina. Il ragazzo comincia, diremmo oggi, a stalkerizzarla. La vessa con proposte indecenti, accompagnate da minacce.
La morte violenta
Ma le sue insistenze non scalfiscono la solare purezza di Maria, che nemmeno gli risponde. E così in Alessandro cresce la rabbia per il rifiuto, la passione divampa e diventa un incendio. Finché un giorno non decide di passare alle maniere forti. È un pomeriggio caldo e assolato di luglio: Maria è in cucina da sola, la mamma è fuori al lavoro nel campo.
Alessandro emerge improvvisamente dall’ombra della cucina: in mano impugna minacciosamente un punteruolo lungo 24 centimetri. L’alternativa che si presenta a Maria è chiara. Ma lei non cede: «No, no! Dio non vuole, è peccato». Si difende e resiste anche quando Alessandro, con una furia selvaggia, inizia a crivellarla di fendenti. Per quattordici volte affonda la lama, lasciandola a terra in un bagno di sangue.
Testimone della purezza e dell’amore verso i nemici
La trasportano all’ospedale di Nettuno, dove Maria muore il giorno successivo (6 luglio 1902) non prima di aver perdonato il suo assassino. «Per amore di Gesù gli perdono, e voglio che venga con me in paradiso» mormora con le ultime forze che le restano mentre attorno al suo capezzale si affollano, in silenzio e nel pianto, i rudi agricoltori dell’Agro pontino.
Come ha detto qualcuno Maria Goretti, la martire della purezza, è la Santa più tipica del nostro tempo: segno di contraddizione in una società che ha elevato cupidigia e sensualità al rango di idoli. Il 24 giugno del 1950, anno santo, Pio XII la proclama santa.
Ma Maria Goretti è anche la testimone dello sconvolgente amore cristiano per il nemico. Tanto che il suo più grande miracolo resta indubbiamente quello della conversione del proprio uccisore. Dopo anni di ostinata negazione della grazia, alla fine anche il ginocchio di Alessandro Serenelli si piega: il suo orgoglioso rifiuto si scioglie in lacrime di pentimento e espiazione. «Mi è apparsa in sogno tra i fiori di un giardino». Così racconterà Alessandro – che assiste alla canonizzazione di Maria – il suo ravvedimento. Finirà i suoi giorni in convento, ormai rappacificato con Dio e con gli uomini.
Preghiera a Santa Maria Goretti
O Santa Maria Goretti, che confortata dalla divina grazia, a soli 12 anni, non dubitasti di versare il sangue e di sacrificare la stessa vita in difesa della tua purezza verginale, deh! volgi lo sguardo alla misera umanità tanto deviata dal sentiero dell’eterna salute.
Insegna a tutti ma specialmente alla gioventù, con quanto coraggio e con quale prontezza si debba tutto sacrificare per amore di Gesù, anziché offenderlo e macchiare l’anima propria con il peccato.
Ottienici poi dal Signore vittoria nelle tentazioni, conforto nei dolori della presente vita, e la grazia che qui prostrati ti domandiamo (chiedasi la grazia), e fa’ che un giorno possiamo godere vicino a te le glorie imperiture del cielo. Amen.