Nella Domenica della Divina Misericordia si celebra l’amore infinito di Dio, la festa di oggi è richiesta dallo stesso Gesù a una suora e mistica: Maria Faustina Kowalska, al secolo Helena Kowalska.
Il giorno scelto per celebrare la Divina Misericordia è stato appositamente stabilito la prima domenica dopo Pasqua ovvero quella in cui si conclude l’Ottava. È la più importante di tutte le forme di devozione della Misericordia di Dio. La scelta e la volontà di istituire questa festa non è stata arbitraria, ma voluta da San Giovanni Paolo II per onorare la richiesta fatta da Gesù a Santa Faustina Kowalska.
Istituita nel 2000 su volere del pontefice, la festa della Divina Misericordia si innesta nella storia e nelle visioni mistiche di questa santa polacca. Suor Faustina il 22 febbraio 1931 ricevette l’espressa richiesta da parte del Signore di richiedere l’istituzione di questa festa ed anche l’indicazione del giorno. Avrebbe dovuto essere celebrata in quella che è chiamata “Domenica in albis” ovvero la prima dopo Pasqua. Il culto della Divina Misericordia in tale giorno fu accolto e presente nel santuario di Cracovia-Łagiewniki già nel 1944.
La richiesta e le promesse di Gesù
Le parole di Gesù a Santa Faustina furono espressamente queste: Desidero che la prima domenica dopo Pasqua sia la Festa della Mia Misericordia. Figlia Mia, parla a tutto il mondo della Mia incommensurabile Misericordia! L’Anima che in quel giorno si sarà confessata e comunicata, otterrà piena remissione di colpe e castighi. Desidero che questa Festa si celebri solennemente in tutta la Chiesa”.
Insieme alla richiesta di questa festa ci sono quindi anche delle promesse: la piena remissione delle colpe e delle pene, sempre ovviamente dopo che con la Confessione e la Comunione si è raggiunta una condizione di grazia. È un dono immenso, incommensurabile come la misericordia del Signore, appunto, che è l’altro suo grande attributo oltre a quello della giustizia.
La parola misericordia letteralmente dal latino, significa avere il cuore con i miseri, e per con questo termine si intende la condizione di miseria interiore, quella che appunto deriva dal peccato. L’amore di Dio è infinito, tanto da incarnarsi nel mondo e dare la vita per la nostra salvezza. Qualsiasi peccato può essere perdonato dal suo sconfinato amore. “Nessuna anima abbia paura di accostarsi a me anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto” sono state le parole di Gesù a Santa Faustina.
Il legame tra Redenzione e Misericordia
La scelta della prima domenica dopo Pasqua ha un profondo significato teologico. Ciò che viene sottolineato è lo stretto legame tra il mistero pasquale della Redenzione e l’amore misericordioso di Dio, infinito e incommensurabile.
La stessa suor Faustina affermava: “Ora vedo che l’opera della Redenzione è collegata con l’opera della Misericordia richiesta dal Signore“. Per far comprendere meglio e rafforzare ulteriormente questo legame c’è la novena che precede la festa e che inizia il Venerdì Santo, il giorno della morte in croce del Signore, l’atto estremo d’amore. Anche la novena di preparazione alla festa, che consiste nella recita della coroncina alla Divina Misericordia è stata richiesta e voluta da Gesù stesso. Su di essa ha detto che “elargirà grazie di ogni genere“.
Gesù a Santa Faustina ha voluto illustrare il motivo per cui ha chiesto l’istituzione della festa: “Le anime periscono, nonostante la Mia dolorosa Passione (…). Se non adoreranno la Mia misericordia, periranno per sempre”.
L’immagine di Gesù misericordioso
Nel corso delle varie visioni in cui Santa Faustina Kowalska ha ricevuto la richiesta di diffondere al mondo il culto alla Divina Misericordia Gesù le apparve in una veste bianca con la mano destra benedicente e la sinistra poggiata sul petto. Da questa fuoriuscivano due grandi raggi, uno rosso e l’altro pallido.
L’immagine è stata dipinta su indicazione della Santa dal pittore polacco Eugenio Kazimirowski ed è diventata oggetto di venerazione famoso in tutto il mondo. Sempre per volere del Signore nella parte in basso al dipinto è riportata la scritta: “Gesù confido in Te”. Questa frase è l’espressione di ciò che più conta: la fiducia totale e l’abbandono a Gesù, fonte dell’unione con Lui.
Cinque anni dopo la morte di Santa Faustina, nel 1943, un altro pittore, Adolf Hyla dipinse un’altra immagine che diventò quella più conosciuta e famosa, simile ma diversa in diversi tratti dalla prima. Si diffuse attraverso milioni di immaginette e riproduzioni che hanno raggiunto ogni parte del mondo.