Il Santo festeggiato oggi è un vescovo che, oltre a predicare tanto e bene, si è curato anche dei problemi sociali del suo tempo.
Ma Sant’ Antonio Maria Gianelli è stato anche un grande uomo di preghiera, come mostra l’episodio che lo vide protagonista di una preghiera per evitare alla sua città il flagello di una pericolosissima epidemia.
Antonio Maria Gianelli nasce il 12 aprile 1789, nel borgo di Cereta, presso Chiavari, arcidiocesi di Genova, proprio nell’anno in cui a Parigi esplode la Rivoluzione francese.
Al rumore della rivoluzione risponderà l’operosità di quei «rivoluzionari silenziosi che sono sempre i Santi, in qualsiasi anno nascano e in qualsiasi tempo vivano» (Piero Bargellini). Uno di questi avventurieri del cielo capaci di essere anche prodigiosi operai sulla terra sarà proprio il Santo festeggiato oggi: Antonio Maria Gianelli, che nulla aveva di ribelle o eversivo.
Brucia le tappe nella predicazione e nel sacerdozio
Anzi lui, figlio di una famiglia onorata, ancorché modesta, si caratterizzerà per il temperamento docile e dimesso, accompagnato da una grande ricchezza di doti intellettuali e virtù morali. Studia a Genova, dove brucia le tappe entrando giovanissimo in seminario, già sicuro della propria chiamata al sacerdozio.
In maniera del tutto inconsueta, i suoi superiori lo indirizzano verso la predicazione quando ancora è suddiacono, prima dell’ordinazione sacerdotale. Allora non facevano certo difetto i bravi predicatori, più maturi e esperti. Ma i talenti del giovane Gianelli, evidentemente fuori dall’ordinario, gli fanno ottenere a tempo di record un incarico delicatissimo come quello.
Stesso discorso per l’ordinazione a sacerdote, che avrà luogo prima del tempo prescritto al punto che servirà una dispensa a causa della giovane età. Dopo essere diventato finalmente prete, Antonio Maria Gianelli si dedica anima e corpo al suo nuovo compito di pastore.
Una singolare “assicurazione sulla vita” (sacerdotale)
Profondo amante dell’Eucaristia e grande devoto alla Madonna, il giovane presbitero pensa a contrarre una particolare assicurazione sulla vita… sacerdotale. Pone infatti ogni sua azione sotto la protezione di Maria. Forte di una simile assicurazione comincia a svolgere un’attività missionaria nell’Arcidiocesi di Genova, amministra con grande pazienza il ministero della Confessione. Ma è anche insegnante in seminario, prefetto della disciplina, maestro degli studi.
Dopo essere stato parroco di San Matteo, sempre a Genova, si vede affidare come arciprete la chiesa di San Giovanni, a Chiavari. Vi resterà per dodici anni: qui sarà fondatore e direttore di due Congregazioni: una maschile, dedicata a Sant’Alfonso de’ Liguori, e l’altra femminile, intitolata alle suore di Santa Maria dell’Orto (conosciute come le “Gianelline”).
Si trattava di due istituzione dedite prevalentemente all’educazione della gioventù e all’assistenza dei malati. In questo modo Sant’Antonio Maria Gianelli mostrava quanto la santità sappia trovare soluzioni concrete e fattuali anche per i problemi sociali, oltre che per quelli spirituali.
In processione col Crocifisso per fermare il colera
Nel 1835, quando le Suore Gianelline assumono la direzione dell’ospedale di La Spezia, in Liguria scoppia anche un’epidemia di colera. Gianelli organizza allora una processione penitenziale per chiedere al Signore di proteggere la città dal morbo. Così, accompagnato dalla popolazione, tra canti e preghiere si incammina in processione col Crocifisso verso il santuario della Madonna dell’Orto.
Raggiunto il santuario, mentre il Santo è impegnato a predicare sul piazzale antistante, uno stuolo di rondini scende volteggiando intorno al crocifisso. Un segno che viene interpretato come una risposta celeste alle preghiera. Così il crocifisso rimane esposto per ottanta giorni, seguito da una processione finale per ringraziare il Signore di aver protetto la città dal contagio.
Nominato vescovo di Bobbio (Piacenza), trascorre la parte finale della sua vita secondo lo stile semplice e povero che lo aveva sempre caratterizzato. Dopo otto anni di ministero episcopale, il vescovo Gianelli muore ancora giovane, stremato dalle fatiche del suo compito pastorale. Un colpo apoplettico lo stronca il 7 giugno 1846, a cinquantasette anni. Beatificato da Pio XI nel 1925, a canonizzarlo sarà Papa Pio XII il 21 ottobre 1951.
Preghiera a Sant’Antonio Maria Gianelli
O Signore Onnipotente, che ti sei degnato di manifestare nel Santo Antonio Gianelli una traccia della tua misericordia e bontà, fa’ che egli ci ottenga la grazia di imitarlo in vita, per poterlo un giorno raggiungere nella patria celeste.