Fondatore della Congregazione delle Figlie di Maria Santissima dell’Orto. Nel corso della sua vita è stato esempio di impegno su più fronti, verso i più poveri e bisognosi, e alla guida di una Diocesi.
Si è speso per la salvezza delle anime e, soprattutto, per promuovere la santità del clero.
In questo settimo giorno del mese di giugno, la chiesa venera San Antonio Maria Gianelli. Nasce nella frazione di Cerreta, oggi compresa nel comune di Carro in provincia de La Spezia, da genitori contadini.
Nel novembre 1807, all’età di 18 anni, viene ammesso al seminario di Genova al corso di Retorica. Nel 1811 inizia lo studio della Teologia dogmatica e morale e per proprio conto studia sacra Liturgia e a settembre viene ordinato suddiacono e ottiene il permesso di poter predicare.
Il 23 maggio 1814 entra a far parte della Congregazione dei Missionari suburbani di Genova, dediti alle missioni popolari. Nel settembre 1815 e nei due anni successivi è docente di retorica presso il collegio dei Padri Scolopi a Carcare, che allora rientra nella diocesi di Acqui Terme e quindi facente parte dell’arcidiocesi di Genova.
Nel novembre 1816 assume la carica di insegnante di lettere e di retorica presso il seminario arcivescovile di Genova e poi dal 1822 ha anche la carica di direttore di disciplina.
Fonda a Chiavari il 12 gennaio 1829 la congregazione delle Figlie di Maria Santissima dell’Orto. La Madonna dell’Orto è la Santa patrona della rivierasca cittadina ligure. Oggi queste religiose sono conosciute come Suore Gianelline.
La congregazione è creata inizialmente radunando un gruppo di giovani donne per l’opera all’Ospizio di Carità e Lavoro, allo scopo di formare maestre ed educatrici per l’assistenza delle ragazze abbandonate, ma poi il loro compito si estende anche ai poveri e agli infermi.
Successivamente nel giro di pochi anni le “Gianelline” assumono numerosi altri impegni, come la direzione degli ospedali di Chiavari, La Spezia e Ventimiglia. L’apertura di un educandato chiamato le “Fanciulle di Maria”, di scuole per ragazze indigenti, con l’apertura delle prime scuole materne in Italia. L’ordine verrà definitivamente approvato dal Papa Leone XIII il 7 giugno 1882.
Nel febbraio 1838, mentre è impegnato in una missione popolare a San Bartolomeo della Ginestra, frazione di Sestri Levante, gli giunge la notizia della nomina all’episcopato di Bobbio, attualmente in provincia di Piacenza.
Nel novembre 1838, dopo un progetto durato un mese, raduna i missionari “Liguoriani” fondando la Congregazione missionaria, degli Oblati di Sant’Alfonso. Il 30 agosto 1839 sono approvate con decreto pontificio le Regole degli Oblati. Essi nel 1840 hanno la loro sede nel santuario della Madonna dell’Aiuto in Bobbio e si dedicano alla direzione e all’insegnamento nelle scuole e nei seminari, al collegio di Santa Chiara e ad altre missioni rurali e popolari.
A 56 anni, nell’aprile 1845 compaiono i primi sintomi della tisi, non riconosciuta subito dai medici. Il 7 giugno 1846 muore. Dopo i funerali in cattedrale, il corpo viene posto nella cripta dei Sepolcri dei Vescovi, accanto a suoi predecessori.
O santo Antonio Maria,
che con le opere hai dimostrato la tua grande carità,
rivolgi gli occhi verso l’umanità sofferente.
Mostra a tutti la via della salvezza
e fa che la fiamma dell’amore che Dio ci pose nel petto
arda e si diffonda recando ovunque fratellanza e pace.
Con la tua potente intercessione,
ottienimi la grazia…. che tanto desidero.
A me e a tutti i miei cari impetra la pace dello spirito,
la perseveranza nel bene e una santa morte.
Così sia.
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