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Oggi 7 maggio: Giornata dei bambini vittime della violenza. Lo sconcertante scandalo del nostro tempo

Oggi si celebra la 27ͣ  Giornata dei Bambini vittime della violenza. Una violenza multiforme che si manifesta, tra le altre cose, col volto dello sfruttamento, dell’indifferenza, della pedofilia e dell’aborto.

Si tratta di uno dei segni più eclatanti della trasformazione della nostra società in una società neopagana: il culto della forza e della potenza che irride la debolezza e la fragilità, condizioni caratteristiche dell’infanzia.

Giornata della violenza sui bambini (7 maggio) – photo web source

La crudeltà verso i bambini era uno dei contrassegni del mondo antico, precristiano, che spesso e volentieri brutalizzava i più piccoli sfoggiando un repertorio di cui facevano parte integrante pratiche come esposizione, infanticidio, compravendita dei neonati, riduzione in schiavitù, indiscriminato ricorso all’aborto.

Di tutt’altro tenore invece il messaggio di Gesù, che nel Vangelo di Matteo invita a diventare come bambini per entrare nel regno dei cieli. Il Maestro poi aggiunge: «Chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me» (Mt 18, 5). Subito dopo il Signore pronuncia queste parole: «Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare» (Mt 18, 6).

Lo scandalo dell’abuso sui più piccoli

Proprio all’ammonimento di Gesù fa riferimento don Fortunato Di Noto, presidente e fondatore dell’associazione Mater contro la pedofilia, lo sfruttamento e per i diritti dei bambini. «I bambini sono molto amati da Gesù al pari dei poveri, dei lontani e dei nemici» ricorda il sacerdote. Don Fortunato poi aggiunge: «Abusare dei bambini, dei vulnerabili non è amore, è peccato grave e reato. Sembrerebbe tutto scontato, evidente e accettato da tutti questo modus operandi, nella carità e nella giustizia, per tutelare i bambini. Ma non è così. Il dramma dell’abuso è sotto i nostri occhi e spesso viene “negato” nonostante l’evidenza».

Don Fortunato Di Noto – photo web source

I numero impressionanti delle violenze sui bambini

In un’intervista rilasciata nel febbraio 2022 a PuntoFamiglia.net il sacerdote ha delineato i contorni di uno dei fenomeni più agghiaccianti del nostro tempo: «In Europa siamo 741 milioni di abitanti, 18 milioni di bambini sono vittime di abusi sessuali, 55 milioni subiscono abusi psicologici, 44 milioni abusi fisici. Sono dati sconcertanti che ci portano a pensare che esistono 18 milioni di predatori di bambini. I dati non sono stati inventati da noi, sono stati riferiti dal Santo Padre nel febbraio 2019 in occasione del Congresso Mondiale sugli abusi sessuali. L’Oms ci dice che vi sono oggi circa 2 miliardi e 400 milioni di minori nel mondo, di questi 1 miliardo e 300 milioni hanno subito violenze sessuali». 

Come ha ricordato lo scrittore britannico G. K. Chesterton, la fede cristiana si fonda su alcuni paradossi che sfidano la mentalità del «mondo». Uno di questi è quello che lui chiama il paradosso della carità o della cavalleria, per il quale «quanto più una cosa è debole, tanto più è da rispettare». Ne consegue che quanto più il mondo si allontana da Cristo, tanto più si eclissano carità e cavalleria. E tanto meno la debolezza viene fatta oggetto di rispetto.

Dove abbonda il peccato, sovrabbonda la grazia

Che questa giornata possa essere un segno e un invito per tutti noi a essere davvero luce e testimonianza di amore in un mondo sempre più anticristiano e, dunque, disumano. Senza mai dimenticare che «dove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia» (Rm 5, 20).

La speranza non deve svanire davanti allo straripare dell’iniquità. Don Divo Barsotti nel suo bellissimo Forti nella fede, un vertiginoso commento alla seconda Lettera di San Paolo a Timoteo, spiega che i segni della crescita del bene e i segni della crescita del male sono radicalmente opposti.

Don Divo Barsotti – photo web source

Male e bene: le due logiche opposte

Quando il male cresce, cresce l’apparenza del male: il male si fa visibile, sembra dilagare ovunque. Semina la rovina sul piano sociale, su quello cosmico. Il male appare ed è sempre maggiore. Ma la sua apparente vittoria, in questo mondo, vale quanto un’illusione ottica.

Il bene invece, scrive don Divo, «quanto più è grande, tanto meno appare». Anche nei momenti più oscuri dell’esistenza Dio è sempre con noi. La presenza stessa di Dio, aggiunge Barsotti, «è una presenza assoluta ma invisibile». Così i santi, i testimoni veraci dell’Eterno: quanto più un santo è grande, tanto più si fa semplice e povero, sparendo quasi agli occhi degli uomini.

Quando il coro del male aumenta il tono del suo assordante rumore, la rigogliosa foresta del bene può sembrarne come soverchiata. Ma è solo apparenza appunto: il nulla non può schiacciare ciò che si alimenta alla linfa, alla sostanza stessa delle cose. In realtà il bene sta crescendo nel silenzio. È su quel terreno fecondo che Dio sta giocando la sua partita vittoriosa.

Emiliano Fumaneri

Scritto da
Emiliano Fumaneri

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