Meglio conosciuta come “Madre Speranza”, ha consacrato tutta la sua vita a far conoscere al mondo la tenerezza dell’amore misericordioso del Padre.
Grazie alla sua intercessione guarirà un bambino affetto da una grave forma di intolleranza alimentare. Sarà il miracolo che, una volta riconosciuto, aprirà la strada alla beatificazione di Madre Speranza.
María Josefa Alhama Valera, da tutti conosciuta come Madre Speranza di Gesù, nasce il 30 settembre 1893 a Santomera, nella comunità autonoma di Murcia in Spagna. È la primogenita dei nove figli di un bracciante agricolo e di una contadina.
Affidata al parroco per ricevere un’istruzione, ha ventun anni quando si fa religiosa nel convento di clausura delle “Figlie del Calvario” a Villena (Spagna). È il 15 ottobre 1915. Nel 1920 la Congregazione verrà poi aggregata all’Istituto delle Missionarie Claretiane.
Le visioni mistiche di Madre Speranza sull’Amore misericordioso
In questo periodo si accentuano i fenomeni mistici che l’avevano accompagnata fin dalla giovinezza. A 12 anni infatti aveva avuto una visione di Santa Teresa di Lisieux che la esortava a diffondere il più possibile la devozione all’Amore misericordioso. Madre Speranza consacrerà così tutta la propria esistenza a Dio, accettando la missione di far conoscere a ogni persona la misericordia dell’amore divino.
La notte di Natale del 1930 esce dalle Claretiane e fonda a Madrid la Congregazione delle Ancelle dell’Amore Misericordioso. Madre Speranza apre molti collegi grazie ai quali accoglierà i «beni più cari a Gesù», ossia i bambini poveri.
L’arrivo in Italia
Gesù però ha altri progetti ancora per Madre Speranza. La aspetta tra i più poveri: in Italia, alla periferia di Roma, dove lei si traferisce nel 1936 e dove rimarrà per quindici anni fondando la prima comunità delle Ancelle dell’Amore Misericordioso per accogliere le bambine povere.
Quando scoppia la Seconda Guerra mondiale le Ancelle si prodigano in ogni modo per soccorrere i feriti e portano il Santissimo Sacramento nel rifugio dove si raccoglie la gente del quartiere, prendendosi al tempo stesso cura dei corpi e delle anime.
La nascita del Santuario dell’Amore Misericordioso
Nel 1951 Madre Speranza arriva a Collevalenza (provincia di Perugia e diocesi di Orvieto-Todi) dove fonda la congregazione dei Figli dell’Amore Misericordioso, dedita principalmente alla promozione della fraternità sacerdotale. A Collevalenza la Madre avrà un’altra ispirazione dell’alto: la realizzazione del primo santuario dedicato all’Amore Misericordioso. Sarà il segno concreto tangibile della più profonda intuizione spirituale di Madre Speranza: ovvero che Dio non è, come dirà una volta, «un giudice severo ma un Padre pieno di amore e di misericordia che non tiene in conto le debolezze dei suoi figli, le dimentica e le perdona».
Nel santuario di Collevalenza Madre Speranza incontrerà molti pellegrini – arriverà ad accoglierne e riceverne più di cento al giorno – alla ricerca del volto misericordioso di un Padre che perdona. Lei, discepola del Dio che «sa contare solo fino ad uno», li ascolta uno alla volta, li consola e li invita a amare il «buon Gesù».
Il miracolo dell’acqua del Santuario
Nei pressi del santuario farà scavare un pozzo la cui acqua tuttora alimenta una serie di vasche. Per questa ragione Collevalenza diventerà famosa quasi come il Santuario di Nostra Signora di Lourdes.
Madre Speranza muore l’8 febbraio 1983 a Collevalenza. È stata beatificata nel 2014. Il miracolo per la beatificazione è quello relativo alla guarigione di Francesco Maria Fossa, un bimbo guarito da una intolleranza alimentare multipla alle proteine dopo aver bevuto l’acqua del Santuario dell’Amore Misericordioso.