San Girolamo Emiliani, dopo una gioventù di dissolutezza tra violenza e lussuria si converte e nel contesto della Riforma cattolica fonda i Chierici Regolari di Somasca.
![San Girolamo Emiliani](https://www.lalucedimaria.it/wp-content/uploads/2025/02/san-girolamo-emiliani-lalucedimaria.it-20250208.jpg)
La vita di san Girolamo Emiliani, che si commemora oggi 8 febbraio, è divisa in due parti. La prima, che riguarda gli anni della sua giovinezza è all’insegna della vita mondana dissoluta, poi, dopo un evento drammatico avviene una trasformazione radicale in lui con una conversione profonda.
San Girolamo Emiliani nasce a Venezia nel 1486 da una nobile famiglia. Quarto figlio maschio di Angelo Emiliani e Eleonora Morosini rimane orfano di padre all’età di 10 anni poiché questo si suicida.
Questo evento ha di certo influito sugli anni della sua giovinezza segnandolo negativamente. Crescendo decide di intraprendere la carriera militare anche perché all’epoca era la più redditizia, così nel 1509 si arruola.
Santo di oggi 8 febbraio: San Girolamo Emiliani
La sua vita è quindi presa dai doveri mondani e dai piaceri che la vita gli offre. Poi nel 1511 accade qualcosa che cambierà la sua visione e il suo pensiero. Durante l’assedio alla Fortezza di Castelnuovo di Quero, lungo il Piave viene preso prigioniero.
Rimane in prigionia non molto a lungo, soltanto 30 giorni, ma è un tempo sufficiente a cambiarlo nel profondo. La durezza del carcere, i patimenti della fame e il dolore lo pongono a riflettere sull’esistenza e a rivedere le sue posizioni.
Inizia a pregare e per prima si rivolge alla Madonna, che naturalmente lo porta, come sempre fa, a suo Figlio. Fa voto di una piena conversione se riavrà la libertà. Quando viene scarcerato va a Treviso e mantiene la promessa fatta.
La conversione e la dedizione agli altri
Ormai in lui è nata la fede e con l’aiuto di un sacerdote inizia la lettura della Sacra Scrittura. Il suo cuore cambia, si riempie di carità per gli altri, soprattutto per i più bisognosi, i poveri.
Nel 1528 scoppia una terribile epidemia di peste e lui insieme ad altri volontari si adopera per prestare soccorso agli ammalati. Dona tutti i suoi beni facendosi povero. Rimane contagiato dalla malattia, ma miracolosamente guarisce.
PIù avanti prosegue questa attività di aiuto ai bisognosi indirizzandola anche nei confronti degli orfani e delle prostitute. Si fa carico dei tre nipoti, figli del fratello, rimasti orfani, e ha l’ispirazione di costruire un orfanotrofio per accudire tutti i piccoli che si trovano senza famiglia.
La Congregazione per esprimere la carità
Nel 1533 a Bergamo fonda la Compagnia dei servi dei poveri che aveva come scopo proprio l’aiuto agli orfani di guerra e altri tipi di poveri.
L’assistenza che fornisce non è solo materiale, ma si occupa anche dell’istruzione e della formazione religiosa dei giovanissimi. Con un metodo innovativo per l’epoca, che univa preghiera e lavoro, applica l’insegnamento del Catechismo.
La Compagnia da lui fondata si trasforma con il tempo in una Congregazione. Poi, nel 1568 papa Pio V la renderà un Ordine religioso. Coloro che ne facevano parte erano i Chierici Regolari di Somasca. Il luogo di riferimento era la zona di Milano che l’arcivescovo aveva affidato alle cure di san Girolamo.
È profonda la devozione a Maria di questo ordine religioso. Invocavano la Madonna in particolare con il titolo di Mater orphanorum. La peste colpisce di nuovo san Girolamo che muore l’8 febbraio 1537. La canonizzazione arriverà alcuni secoli dopo, nel 1767. Nel secolo scorso, esattamente nel 1928 è stato dichiarato Patrono della gioventù abbandonata.
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