Aquila e Priscilla, una delle prime coppie di santi sposi, incarnarono in maniera sublime l’espressione «chiesa domestica».
Furono intimi amici e fidati collaboratori di San Paolo, per il quale misero a rischio la propria vita. Ferventi evangelizzatori, i due coniugi furono membri di spicco della chiesa nascente.
La Chiesa oggi celebra due santi sposi: Aquila e Priscilla. Malgrado i nomi latini, entrambi i coniugi erano di origine ebraica. Aquila era nato nel Ponto (l’attuale Turchia). Conobbe Priscilla a Roma, dove era emigrato. I due si innamorarono e convolarono a nozze, facendo partire insieme una fabbrica di tende. Uniti nel matrimonio e nel lavoro, i due coniugi tessitori aderirono anche alla fede in Cristo Gesù.
Aquila e Priscilla dovettero andare via da Roma a causa dell’editto dell’imperatore Claudio che nel 49 d.C. aveva espulso tutti gli Ebrei, come riferisce lo storico romano Svetonio, a motivo dei «continui tumulti» che contrapponevano gli Ebrei che avevano accolto Gesù Cristo come Figlio di Dio e quelli che invece non lo avevano riconosciuto come il Messia atteso da Israele.
La nascita della «chiesa domestica»
I Romani, che capivano poco di quelle che consideravano faide interne, pensarono di risolvere la questione cacciando via tutti gli Ebrei. I due santi sposi si trasferirono così a Corinto dove incontrarono l’Apostolo Paolo, del quale diventeranno amici e fidati collaboratori. Accoglieranno in casa l’Apostolo delle genti lavorando con lui nella fabbricazione delle tende.
In seguito Aquila e Priscilla si sposteranno ancora: precisamente a Efeso, in Asia Minore, accompagnando per un pezzo l’amico Paolo. A Efeso la casa dei due coniugi diventerà una piccola «chiesa domestica» a beneficio della comunità cristiana locale. A riferirlo, proprio da Efeso, sarà San Paolo nella Prima Lettera ai Corinzi. Da qui, insieme ai suoi saluti, manda anche quelli di «Aquila e Prisca, con la comunità che si raduna nella loro casa».
Membri di spicco nella chiesa nascente
Nella chiesa primitiva Aquila e Priscilla svolsero un ruolo chiave. Infatti fino al III secolo i cristiani non si riunivano in veri e propri luoghi di culto. Nel I e nel II secolo la Chiesa (che viene dal greco ekklesia e significa convocazione, assemblea, adunanza) si raduna nelle case dei fedeli. Si può dire che la Chiesa sia nata in casa, in un ambiente familiare. Tra le altre cose, sempre a Efeso, i due santi coniugi perfezionarono l’educazione cristiana del giudeo alessandrino Apollo.
Con la fine dell’editto di Claudio, la coppia nel 57 fece ritorno a Roma. Sempre San Paolo, nella lettera ai Romani, li fa salutare espressamente: «Salutate Prisca e Aquila, miei collaboratori in Cristo Gesù; per salvarmi la vita essi hanno rischiato la loro testa, e ad essi non io soltanto sono grato, ma tutte le Chiese dei Gentili; salutate anche la comunità che si riunisce nella loro casa».
Dopo la seconda volta a Roma, Aquila e Priscilla torneranno una seconda volta anche a Efeso. Sulla loro morte non ci sono notizie certe. Taluni sostengono che Priscilla sia Prisca, la prima donna martirizzata, decapitata e venerata nella chiesa consacrata a Santa Prisca sull’Aventino. Altri invece la identificano con la Priscilla delle Catacombe sulla via Salaria.
Testimoni della santità coniugale
I due santi sposi testimoniarono in maniera esemplare come la vita matrimoniale possa rivelarsi un un mezzo di santificazione. Dall’esempio di Aquila e Priscilla, ha detto papa Benedetto XVI in una stupenda catechesi sui due santi, possiamo trarre un prezioso insegnamento, cioè che «ogni casa può trasformarsi in una piccola chiesa. Non soltanto nel senso che in essa deve regnare il tipico amore cristiano fatto di altruismo e di reciproca cura, ma ancor più nel senso che tutta la vita familiare, in base alla fede, è chiamata a ruotare intorno all’unica signoria di Gesù Cristo».
Non è certo un caso che nella Lettera agli Efesini il grande amico dei due santi sposi, San Paolo, abbia paragonato il matrimonio alla comunione sponsale tra Cristo e la Chiesa. «Anzi – prosegue papa Benedetto – potremmo ritenere che l’Apostolo indirettamente moduli la vita della Chiesa intera su quella della famiglia. E la Chiesa, in realtà, è la famiglia di Dio. Onoriamo perciò Aquila e Priscilla come modelli di una vita coniugale responsabilmente impegnata a servizio di tutta la comunità cristiana. E troviamo in loro il modello della Chiesa, famiglia di Dio per tutti i tempi».
Preghiera ai Santi Aquila e Priscilla
Ti ringraziamo Signore per gli amici dell’Apostolo Paolo: Aquila e Priscilla sono stati una coppia che ha dato tutto a Te e che si è interamente consacrata alla diffusione del Tuo Vangelo. Pur mantenendo le loro responsabilità professionali, hanno aperto la loro casa a tutte le persone desiderose di conoscere il Signore Gesù.
La nostra generazione è avida di vedere la testimonianza pratica di uomini e di donne, di coppie e famiglie che vivono il Vangelo; Aiutaci Signore nelle nostre giornate; facci capire che possiamo essere la prova che vivere le nostre giornate, le nostre azioni secondo la Tua Parola, trasforma l’esistenza e dà la vera felicità.