La città di Pompei e tutti i devoti di Maria sparsi nel mondo, oggi, festeggiano la Beata Vergine Maria del Santo Rosario. In questo giorno solenne, che coincide quest’anno con la Festa della Mamma, la nostra preghiera si innalza a Lei, che è la Mamma di tutte le mamme, ancora più forte ed unanime,
La venerazione del Quadro della Madonna del Rosario ci porta indietro nel tempo ed ha per protagonista il Beato Bartolo Longo.
8 maggio: la Madonna di Pompei
In questo ottavo giorno del mese di maggio, la chiesa venera la Madonna di Pompei. Il pontificio Santuario della Beata Vergine del Santo Rosario è il principale luogo di culto cattolico di Pompei, situato nella città metropolitana di Napoli, ed è anche, uno dei santuari mariani più importanti e visitati d’Italia.
La storia del santuario è legata a quella del beato Bartolo Longo, suo fondatore, e della contessa Marianna de Fusco, con la quale condivide una vita dedicata al servizio dei più bisognosi. Il santuario è stato costruito grazie alle offerte spontanee dei fedeli di ogni parte del mondo. La sua costruzione ha inizio l’8 maggio 1876 mediante la raccolta dell’offerta “di un soldo al mese”.
Primo a seguirne i lavori è stato Antonio Cua, docente dell’Università di Napoli, che dirige gratuitamente la costruzione della parte rustica. Giovanni Rispoli in seguito si occupa della decorazione e della monumentale facciata inaugurata nel 1901. Il santuario è elevato a Basilica pontificia maggiore da Papa Leone XIII il 4 maggio 1901.
Il quadro: una storia che arriva da Napoli
Bartolo Longo, nel suo intento di propagandare la pratica del Rosario tra i pompeiani, si reca a Napoli per acquistare un dipinto della Madonna del Rosario. L’idea è quella di acquistarne uno già visto in un negozio: ma le cose vanno diversamente. Per puro caso infatti incontra in via Toledo, Padre Radente (suo confessore) che, allo scopo, gli consiglia di andare in suo nome al Conservatorio del Rosario di Portamedina e di chiedere, a suor Maria Concetta De Litala, un vecchio dipinto del Rosario che egli stesso le ha affidato dieci anni prima.
Bartolo segue il consiglio ma rimane sconcertato quando la suora gli mostra il dipinto: una tela corrosa dalle tarme e logorata dal tempo, mancante di pezzi di colore e con la Madonna che insolitamente porge la corona a Santa Rosa anziché a Santa Caterina da Siena, come vuole la tradizione domenicana.
Bartolo è sul punto di rinunciare ma, dietro insistenza della suora, ritira il dipinto. Nel tardo pomeriggio del 13 novembre 1875, l’immagine della Madonna giunge a Pompei su un carretto adibito al trasporto di letame.
L’arrivo a Pompei e i vari restauri
Avvolta in una coperta logora e consunta, è scaricato davanti alla fatiscente parrocchia del Santissimo Salvatore dove ad aspettarla ci sono l’anziano parroco Cirillo, Bartolo e altri abitanti. Quando, tolta la coperta, viene mostrato il dipinto, lo stesso stupore che a prima vista ha colto Bartolo, si manifesta anche negli altri presenti. Tutti concordano che non può essere esposto in quelle condizioni se non dopo un suo restauro sia pure parziale.
Nei successivi tre anni la vecchia tela, esposta nella parrocchia del Santissimo Salvatore, va incontro a ulteriori deterioramenti. Viene restaurata una seconda volta e sempre gratuitamente dal pittore napoletano Federico Maldarelli che si occupa, tra l’altro, di trasformare la figura di Santa Rosa in Santa Caterina da Siena. Un altro artista napoletano, Francesco Chiariello, sostituisce la malandata tela allungandola di un palmo prima che Maldarelli effettui il secondo restauro.
Il dipinto non torna nella parrocchia del Salvatore ma viene posto su un altare provvisorio allestito in una delle cappelle all’interno del Santuario in costruzione. L‘immagine della Madonna si copre ben presto di pietre preziose offerte dai fedeli quale attestato di grazie ricevute. Papa Leone XIII nel 1887 benedice, poi, il meraviglioso diadema che cinge la fronte della Vergine.
L’immagine sacra si arricchisce anche della preziosa corona
L’ultimo restauro viene effettuato nel 1965 presso il Pontificio istituto dei padri benedettini olivetani di Roma.
Si tratta di un restauro altamente scientifico durante il quale sono riesumati i colori originali che erano stati coperti da altri che vi si sono sovrapposti nel corso dei precedenti interventi. Vengono inoltre eliminate quasi tutte le pietre preziose che avrebbero potuto arrecare danni alla tela.
In quell’occasione l’immagine della Madonna rimane esposta alla venerazione dei fedeli per alcuni giorni nella Basilica di San Pietro: il 23 aprile il dipinto viene incoronato da Papa Paolo VI.
Il suo ritorno a Pompei avviene in maniera solenne con un corteo di ecclesiastici e di fedeli che cresce sempre più man mano che si attraversano le città lungo il tragitto che da Roma porta a Pompei. A sera inoltrata il dipinto giunge a Napoli accolto con luminarie e fiaccolate per poi proseguire, con un largo seguito di napoletani, fino a Pompei.
Preghiera alla Madonna di Pompei
Vergine del Santo Rosario, Madre del Redentore, donna della nostra terra innalzata al di sopra dei cieli, umile serva del Signore proclamata Regina del mondo, dal profondo delle nostre miserie noi ricorriamo a Te.
Con fiducia di figli guardiamo il tuo viso dolcissimo. Coronata di dodici stelle, tu ci porti al mistero del Padre, tu risplendi di Spirito Santo, tu ci doni il tuo Bimbo divino, Gesù, nostra speranza, unica salvezza del mondo.
Porgendoci il tuo Rosario tu ci inviti a fissare il Suo volto. Tu ci apri il Suo cuore, abisso di gioia e di dolore, di luce e di gloria, mistero del figlio di Dio, fatto uomo per noi.
Ai tuoi piedi sulle orme dei Santi ci sentiamo famiglia di Dio. Madre e modello della Chiesa, tu sei guida e sostegno sicuro. Rendici un cuor solo e un’anima sola, popolo forte in cammino verso la patria del cielo.
Ti consegniamo le nostre miserie, le tante strade dell’odio e del sangue, le mille antiche e nuove povertà e soprattutto il nostro peccato.
A te ci affidiamo, Madre di Misericordia: ottienici il perdono di Dio, aiutaci a costruire un mondo secondo il tuo cuore.
O Rosario benedetto di Maria, catena dolce che ci annoda a Dio, catena d’amore che ci fa fratelli, noi non ti lasceremo mai più. Nelle nostre mani sarai arma di pace e di perdono, stella del nostro cammino.
E il bacio a te con l’ultimo respiro ci immergerà in un’onda di luce, nella visione della Madre amata e del Figlio divino, anelito e gioia del nostro cuore con il Padre e lo Spirito Santo.
Amen