Giovanni di Dio è stato uno dei più gloriosi campioni della carità cristiana. Riformerà gli ospedali del tempo rendendoli luoghi di cura e speranza.
Patrono degli infermieri, sarà un vero e proprio moto perpetuo della misericordia, sempre pronto a servire i sofferenti.
San Giovanni di Dio, fondatore della congregazione ospedaliera dei «Fatebenefratelli», nasce nel 1495 a Montemoro Novo, in Portogallo.
Per i primi quarant’anni di vita non fa altro che passare da un mestiere all’altro. Ancora non aveva trovato la sua vocazione. Vagava perciò senza una precisa missione. Così via via sarà prima pastore, poi contadino, soldato, soccorritore di schiavi, venditore ambulante e infine venditore di libri e di immagini sacre nella città spagnola di Granada.
Convertito dalla parola ardente di un predicatore
A dare un indirizzo chiaro alla sua esistenza saranno le parole infuocate di un predicatore. Giovanni cambia vita. Decide si spogliarsi di tutti i suoi averi e va a distribuirli ai poveri per le strade. Un gesto che, come spesso capita nella storia della santità, lo fa passare per pazzo. Giovanni si vede così rinchiudere in ospedale.
L’incontro con la realtà dell’ospedale lo turba molta. In quel tempo l’ospedale, più che luogo di cura, era un luogo di segregazione. Al suo interno i malati erano lasciati in balia di sé stessi. Ai pazienti, circondati da indifferenza e inefficienza, non rimaneva altro che attendere che la malattia si risolvesse in maniera spontanea. L’alternativa era la morte.
Una terribile esperienza che spinge Giovanni a impegnarsi in tutti i modi per trasformare quei luoghi di sofferenza e desolazione a immagine di quella che doveva essere la vera vocazione di un ospedale: essere luogo di cura e di speranza.
Fondatore dell’ospedale moderno
Fonda un ospedale a Granada, adoperandosi per organizzarlo veramente secondo criteri di previdenza e efficienza. Diventerà il primo esempio di istituzione ospedaliera moderna. Accanto all’organizzazione e all’efficienza, sopra tutto Giovanni avrà cura di legare l’ospedale a un grandissimo amore per il prossimo, che si alimentava di preghiera e di devozione. Sarà il primo di una serie di ospedali affidata ai confratelli che si assoceranno a lui, seguendolo in quest’opera di altissima carità cristiana.
Si chiameranno «Fatebenefratelli» rifacendosi all’invito «Fate bene, fratelli» che Giovanni era solito rivolgere ai cittadini di Granada per sollecitarli a fare delle offerte per le sue attività ospedaliere. «Fate bene, fratelli», ovvero fate del bene, fate della carità. Ma così facendo chi faceva elemosina faceva bene anche a se stesso, acquistando meriti per mezzo della carità.
Instancabile operatore di carità
Nell’ospedale Giovanni si farà letteralmente “tutto a tutti”: fondatore, organizzatore, medico, infermiere, educatore e pure, come abbiamo visto, questuante. Sempre in movimento, volitivo, operatore di miracoli (a cominciare da quello con cui salvò tutti i ricoverati dell’ospedale durante un incendio, passando incolume tra le fiamme) e conversioni, a sé stesso e agli altri ripeteva sempre: «Non bisogna mai dormire, se si vuole a Dio servire». Difatti lui non dormiva quasi mai.
Dopo una vita di inesauribile zelo passata a prodigarsi per gli ammalati e i sofferenti, Giovanni di Dio muore nel 1550.
Papa Alessandro VIII lo canonizzerà nel 1690. È il patrono degli infermieri.
Preghiera a San Giovanni di Dio
O Signore, che il beato Giovanni, acceso del tuo amore, facesti camminare illeso fra le fiamme e per suo mezzo arricchisti la tua Chiesa di nuova prole, fa’ per sua intercessione, che il fuoco della sua carità guarisca i nostri mali.