0808Santa Pelagia ha una storia di profonda e travolgente conversione e San Giovanni Crisostomo ne canta le lodi.
La figura di Santa Pelagia si colloca nel III secolo sotto la persecuzione dell’imperatore Diocleziano. Le fonti sono discordanti nell’identificarla: alcune la descrivono come vergine e martire, altre come una donna dai facili costumi convertita.
San Giovanni Crisostomo, come attesta anche il Martirologio Romano, ha esaltato con grandi lodi la personalità di questa giovane santa. Di lei si sa, ricostruendo attraverso la Penitenza di Pelagia, un racconto edificante tratto da manoscritti greci e da traduzioni, che era un’attrice di mimo e viveva ad Antiochia.
Forse anche una ballerina o una prostituta, era bella, giovane e ricca, aveva a disposizione gioielli, oro e pietre preziose, ed anche schiavi e ancelle al suo servizio. Per la sua bellezza così grande era chiamata Margherita che significa “perla preziosa“.
Nonostante fosse nata in una famiglia cristiana non aveva la fede e non praticava. La sua storia si incrocia con un personaggio che determina una svolta decisiva per la sua vita. Si tratta del monaco Nonno, asceta dell’ordine dei Tabennesi.
La conversione fulminante e il martirio
Giunto ad Antiochia per partecipare ad un concilio dei vescovi, Nonno si apprestava a predicare all’interno della cappella dedicata al martire San Giuliano.
In quel momento passava Pelagia e lui rimase molto colpito da questa ragazza così affascinante e seducente. Profondamente turbato per questo sentimento si ritirò per pregare e purificare i suoi pensieri.
Si narra che la notte fece un sogno nel quale ebbe una premonizione di quanto stava per succedere. Il giorno dopo era domenica e durante la messa Nonno fu scelto dal vescovo di Antiochia per commentare il Vangelo.
Proprio allora Pelagia entrò in chiesa e ascoltò le parole di Nonno. La sua conversione fu immediata, scoppiò in un pianto irrefrenabile e liberatorio e comprese di vivere su una strada sbagliata.
Ricevette così il dono della fede e di conseguenza in seguito venne battezzata proprio dallo stesso Nonno. Nei tre anni successivi Pelagia diede le sue ricchezze ai poveri, vestiva semplici tuniche e portava il cilicio.
Data la persecuzione di Diocleziano visse i suoi ultimi anni prima del martirio in fuga presso Gerusalemme dove arrivò vestita da uomo per non farsi riconoscere. Trascorse il tempo rifugiata in una grotta sul Monte degli Ulivi sotto il nome maschile di Pelagio.
Da alcune narrazioni circa il suo martirio sembra che quando le guardie dell’imperatore andarono a prenderla per portarla in tribunale per condannarla a morte in quanto cristiana, Pelagia chiese di cambiarsi d’abito.
Temendo lo scempio che poteva esser compiuto sul suo corpo scelse di gettarsi dalla finestra per preservare la sua purezza. Questo episodio risulta raccontato da Sant’Ambrogio nel suo De Virginibus. Dopo la morte fu rivelata la sua vera identità e fu venerata dai cristiani.