Oggi 8 settembre: Natività della Beata Vergine Maria | La “Piena di Grazia” viene al mondo

Oggi la Chiesa celebra la nascita della Madre dolcissima del Salvatore: la creatura mai privata, nemmeno per un istante, della pienezza della grazia.

«Vergine Madre, figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d’etterno consiglio, tu se’ colei che l’umana natura nobilitasti sì, che ‘l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura». Con la meravigliosa preghiera che Dante fa recitare a San Bernardo di Chiaravalle nel XXXIII canto del Paradiso omaggiamo la Vergine Maria nel giorno in cui la Chiesa celebra la Natività della Madre del Salvatore.

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Si tratta di una festa comune a cattolici e ortodossi, che cade esattamente nove mesi dopo l’Immacolata Concezione. La fonte primaria che racconta della nascita della Madonna è il cosiddetto Protovangelo di Giacomo, stando al quale Maria nasce a Gerusalemme nella casa di Gioacchino ed Anna.

La data dell’8 settembre ha un legame con la dedicazione del IV secolo, quando viene edificata la basilica di sant’Anna e nel giorno della sua dedicazione si celebra anche la natività della Madre di Dio. La festa si estende poi a Costantinopoli.

Una festa comune a Oriente e Occidente

Pare dunque che questa festa riguardante la Vergine-Madre di Dio abbia avuto origine in Oriente. Così come sembra che la festa del compleanno di Maria Santissima sia giunta a Roma verso la metà del VII secolo.

A introdurla in Occidente è il papa Sergio I — nato a Palermo da genitori di origine siriana, al timone della Chiesa dal 687 al 701 — che a tale scopo istituisce una solenne processione, come già aveva fatto per le altre importanti feste legate alla Vergine. La cerimonia romana però non dura molto a lungo.

Ad ogni modo, verso la fine del secolo IX la festa della Natività di Maria viene osservata in tutta la cristianità. E addirittura nel secolo XI la sua celebrazione diventa obbligatoria, mentre nel 1241 viene istituita un’«ottava» (vale a dire otto giorni di preghiere preparatorie) in preparazione della Natività di Maria. Alla quale un secolo dopo si aggiunge anche la celebrazione della vigilia (con tanto di digiuno e preghiere).

Maria, nata e vissuta per essere la Madre del Verbo

La Chiesa onora in maniera specialissima la nascita della Madre di Dio, nata e vissuta in vista dell’Incarnazione del Verbo. Motivo per il quale soltanto di Maria (insieme a San Giovanni Battista e naturalmente a Cristo) la Chiesa festeggia non solo la “nascita al cielo”, come accade per gli altri Santi, ma anche la “venuta al mondo”.

Un cuore plasmato dall’amore divino

Le lodi della Madre di Dio sono state cantate magnificamente da Santi, Padri, Dottori della Chiesa. Un ulteriore segno dell’amore divino per la Vergine. Alle loro voci ci piace aggiungere qui quella del «mariologo di Giovanni Paolo II», Jean Galot: «Fin dal primo momento della sua concezione la Vergine era stata oggetto di questo amore eccezionale. Nemmeno per un istante Maria fu priva della pienezza della grazia. Prima che il suo cuore di carne fosse formato, e molto prima che i lumi della coscienza rischiarassero la sua anima, l’amore divino aveva preso possesso di tutto il suo essere. Questo amore formava un cuore a colei che non lo aveva ancora».

Giovanni Paolo II Maria
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Le parole di San Giovanni Paolo II

E che dire dello stesso San Giovanni Paolo II, che al termine dell’omelia per la sua visita pastorale a Frascati, tenuta proprio il giorno della Natività di Maria (8 settembre 1980), innalza questa stupenda preghiera che si trasforma in lode alla Vergine?

«O Vergine nascente,
speranza e aurora di salvezza al mondo intero,
volgi benigna il tuo sguardo materno a noi tutti,
qui riuniti per celebrare e proclamare le tue glorie!

O Vergine fedele,
che sei stata sempre pronta e sollecita ad accogliere, conservare e meditare la Parola di Dio,
fa’ che anche noi, in mezzo alle drammatiche vicende della storia,
sappiamo mantenere sempre intatta la nostra fede cristiana,
tesoro prezioso tramandatoci dai Padri!

O Vergine potente,
che col tuo piede schiacci il capo del serpente tentatore,
fa’ che realizziamo, giorno dopo giorno, le nostre promesse battesimali, con le quali abbiamo rinunziato a Satana, alle sue opere ed alle sue seduzioni,
e sappiamo dare al mondo una lieta testimonianza della speranza cristiana.

O Vergine clemente,
che hai sempre aperto il tuo cuore materno alle invocazioni dell’umanità, talvolta divisa dal disamore ed anche, purtroppo, dall’odio e dalla guerra, fa’ che sappiamo sempre crescere tutti, secondo l’insegnamento del tuo figlio, nell’unità e nella pace, per essere degni figli dell’unico Padre celeste.

Amen!»

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