Nonostante la sua convalescenza a Casa Santa Marta e il non poter incontrare, come prima, tutti i fedeli che arrivano per ascoltarlo a Roma, Papa Francesco anche in questo mercoledì di Quaresima, non ha voluto mancare all’appuntamento con la catechesi settimanale.

Il testo, che è stato diffuso in forma scritta, si ricollega ancora una volta al ciclo catechetico che il Santo Padre sta affrontando, quello su “La vita di Gesù. Gli incontri”. Quello che Francesco ha deciso di affrontare oggi è quello fra Gesù e l’uomo ricco. Il Papa ci fa capire come Cristo guardi oltre le apparenze, oltre le ricchezze di ciascuno di noi.
“Lui ci ama come siamo veramente e non pensa secondo la cultura dell’autosufficienza” – scrive Francesco. Ma vediamo nel dettaglio di cosa ha parlato oggi.
Il Papa pone l’attenzione su di un elemento fondamentale, ovvero quello dell’amore di Cristo per ciascuno di noi che, a differenza di come potremmo pensare secondo le mentalità del nostro tempo, è totalmente gratuito.
Papa Francesco: l’incontro fra Gesù e l’uomo ricco
Francesco, anche oggi, non fa mancare la sua presenza a coloro che attendono con ansia di leggere le sue parole nella catechesi settimanale del mercoledì. Il ciclo catechetico di Quaresima, concentrato sugli incontri che Gesù ha fatto nel corso della sua vita, oggi per il Papa si concentra e si ferma su quello con l’uomo ricco.
“[…] Si tratta di un uomo che fin da giovane ha osservato i comandamenti, ma che, malgrado questo, non ha ancora trovato il senso della sua vita. Lo sta cercando. Forse è uno che non si è deciso fino in fondo, nonostante l’apparenza di persona impegnata” – inizia a spiegare il Papa. La vita di quest’uomo si basa sulla ricchezza: “[…] Quest’uomo si è costruito una nave di lusso, ma è rimasto nel porto! Mentre Gesù va per la strada, questo tale gli corre incontro, si inginocchia davanti a Lui e gli chiede: “Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?”.
Francesco si concentra sui verbi usati dall’uomo: “devo” e “avere”, e osserva anche come questi non conosca i termini della gratuità: “[…] Gesù va al di là dell’apparenza. Se da un lato quest’uomo mette davanti a Gesù il suo bel curriculum, Gesù va oltre e guarda dentro. Il verbo che usa Marco è molto significativo: “guardandolo dentro”. Proprio perché Gesù guarda dentro ognuno di noi, ci ama come siamo veramente. Cosa avrà visto infatti dentro questa persona? Cosa vede Gesù quando guarda dentro di noi e ci ama, nonostante le nostre distrazioni e i nostri peccati? Vede la nostra fragilità, ma anche il nostro desiderio di essere amati così come siamo” – spiega.
Gesù guarda dentro quell’uomo come a ciascuno di noi
Nel suo guardarlo dentro, Gesù amò quell’uomo appena lo vide tanto da fargli una proposta di vita diversa da quella che lui sta conducendo, ovvero quella di vendere tutto ciò che ha e darlo ai poveri, quasi come a fargli capere dei pesi che deve liberarsi. “[…] Gesù infatti riconosce che dentro di lui, come in tutti noi, c’è una mancanza. È il desiderio che portiamo nel cuore di essere voluti bene. C’è una ferita che ci appartiene come esseri umani, la ferita attraverso cui può passare l’amore” – continua Francesco.

“Gesù invita quest’uomo a non rimanere da solo. Lo invita a seguirlo, a stare dentro un legame, a vivere una relazione. Solo così, infatti, sarà possibile uscire dall’anonimato […] Forse oggi, proprio perché viviamo in una cultura dell’autosufficienza e dell’individualismo, ci scopriamo più infelici, perché non sentiamo più pronunciare il nostro nome da qualcuno che ci vuole bene gratuitamente” – dice ancora il Papa.
Ma quest’uomo non accoglie l’invito di Gesù e rimane da solo: “[…] La tristezza è il segno che non è riuscito a partire. A volte pensiamo che siano ricchezze e invece sono solo pesi che ci stanno bloccando. La speranza è che questa persona, come ognuno di noi, prima o poi possa cambiare e decidere di prendere il largo” – conclude Francesco.