Oggi 9 aprile è San Demetrio: megalomartire, trafitto da lance per la sua fede

Definito “megalomartire” ovvero grande martire, san Demetrio morì per la fede in Cristo trafitto da lance nei fianchi, durante le persecuzioni dei primi secoli.

San Demetrio
San Demetrio – lalucedimaria.it

È testimone della fede fino al martirio il santo che si commemora oggi 9 aprile, ovvero san Demetrio di Tessalonica. Gran parte dell’iconografia lo raffigura così come è morto: trafitto da due lance nei fianchi. Questo martire è particolarmente venerato in Oriente e gli è stato attribuito il titolo di “megalomartire“, cioè “grande martire”.

Molto probabilmente san Demetrio era diacono, ma nel corso del Medioevo si diffusero racconti che lo descrivevano come un soldato romano o anche come proconsole. Per questo i crociati lo veneravano come loro protettore insieme a san Giorgio.

Santo di oggi 9 aprile: San Demetrio di Tessalonica

Sono le chiese ortodosse a dare a san Demetrio la definizione di megalomartire. Nonostante siano davvero esigue le notizie che ci giungono sulla figura di questo santo, sappiamo che visse in un periodo a cavallo tra IV e V secolo, anche se alcune fonti ne attestano la morte sotto la persecuzione dell’imperatore Diocleziano e quindi in un periodo precedente.

Il Martirologio Romano lo ricorda con queste parole: “Presso Srijem in Pannonia, nell’odierna Croazia, san Demetrio, martire, che ovunque in Oriente, e in particolar modo a Salonicco, gode di pia venerazione“. La nuova versione del martirologio cattolico non segue nessuna delle leggende popolari sorte nel corso dei secoli e non fa neppure riferimento alla città di Tessalonica a cui tradizionalmente san Demetrio viene associato.

Secondo una Passio, a cui viene dato molto credito, il santo fu arrestato in quanto cristiano e per la sua attività di predicazione del Vangelo e  fu giustiziato presso le terme locali senza lo svolgimento di nessun processo.

Il culto ad un grande martire per la fede

Le più antiche fonti scritte giunte fino a noi sono un’agiografia risalente al IX secolo e una più remota raccolta di omelie sui miracoli attribuiti alla sua intercessione, nota in latino come Miracula Sancti Demetrii. Dopo una prima sepoltura a Sirmio, Tessalonica diventò il centro assoluto del culto del martire, e attirò grandi folle di pellegrini che vi si recavano per pregare sulla tomba di questo martire.

La venerazione a san Demetrio aumentò dopo che nel Medioevo si diffusero le notizie di varie trasudazioni di olio profumato che provenivano dalle sue spoglie. Non solo un prodigio, ma anche diversi miracoli si sarebbero verificati per tramite di questo olio.

L’iconografia, oltre a rappresentare san Demetrio trafitto ai fianchi da due lance, così come si narra che fosse stato ucciso, molto spesso lo ha anche raffigurato insieme a san Giorgio, l’altro santo venerato come militare durante il Medioevo. I due santi vengono rappresentati sul dorso di un cavallo.

Le ossa del santo, sempre in quel periodo, furono portate in Italia presso l’Abbazia benedettina di San Lorenzo in Campo, nella provincia di Pesaro e Urbino. Furono conservate in quel luogo fino al 1978 e poi la reliquia del cranio fu definitivamente trasportata a Salonicco dove si trova tuttora.

La sua memoria è celebrata in diverse date e luoghi: il 26 ottobre dalle Chiese Ortodosse, il 9 aprile e l’8 ottobre dal Martirologio Romano, e il 25 e 26 ottobre dal Calendario Palestino-georgiano del Sinaiticus 34.

Gestione cookie