Prima pastore anglicano, poi oratoriano filippino e cardinale: San John Henry Newman è stato un grande intellettuale che ha incontrato la verità.
Nato a Londra il 21 febbraio 1801 da una famiglia anglicana, San John Henry Newman era il primo dei sei sei figli di un banchiere e di una ugonotta di origine francese. Riceve una buona istruzione e viene ordinato prima diacono poi presbitero nella Chiesa Anglicana.
Aderisce ai principi più radicali del Calvinismo individuando nel Papa l’anticristo. La sua spiritualità è fin dall’infanzia molto profonda e sensibile. All’età di 10 anni avverte la vocazione a “servire la gloria di Dio“, come lui stesso racconta.
Nell’adolescenza, a 15 anni, percepisce Dio “non come una nozione, ma come una persona che gli dice «Tu»“. Questo senso religioso lo porta ad intraprendere una strada di diretto impegno ecclesiale e a proseguire una ricerca interiore che ha degli sviluppi inaspettati.
Lentamente matura in lui un distacco dalle teorie anglicane e un approfondimento verso la scoperta della fede cattolica. Cercando di interpretare i 39 articoli della Chiesa Anglicana secondo l’ottica cattolica da vita ad un movimento che si discosta dalle tesi ufficiali. E in questo periodo la sua conversione al cattolicesimo si sviluppa fino ad emergere completamente.
Sente che quella Anglicana non è la vera Chiesa di Cristo e se ne stacca. Nel 1846 fa un viaggio a Roma in cui entra nell’Oratorio di San Filippo Neri. Nel 1848 diventerà presbitero. Fa richiesta formale al Papa di fondare a Birmingham un Oratorio adeguando le costituzioni di quello romano alle necessità del luogo e gli viene concesso. Sarà il primo Oratorio in Inghilterra.
In seguito, nel 1879 diventa cardinale. Il suo motto cardinalizio è “Cor ad Cor loquitur“, il Cuore che parla al Cuore, un’espressione tratta dall’epistolario di San Francesco di Sales. Manifesta quell’incontro così travolgente che lo ha trasformato: il suo incontro con la verità, che vorrà sottolineare anche nel suo epitaffio funebre, da lui personalmente composto.
“Ex umbris et imaginibus in veritatem“, “dall’ombra e dalle immagini alla verità” è la frase posta sulla sua tomba e sull’altare della chiesa di Birmingham in suo omaggio.
San John Henry Newman conduce una lunga vita con periodi vissuti in solitudine e studio. Muore per polmonite a 91 anni, l’11 agosto 1890. Fine intellettuale e teologo si ricorda il suo Saggio sullo sviluppo della dottrina cristiana che precede la sua conversione. Al tempo stesso la preannuncia e la rende frutto di una sua profonda riflessione filosofica e teologica oltre che ovviamente dono di grazia.
La sua memoria liturgica cade il 9 ottobre che non è il suo dies natalis, il giorno della sua morte terrena e nascita al Cielo come avviene per la maggior parte dei Santi, ma quello che segna il suo passaggio alla fede cattolica.
Viene beatificato nel 2010 da papa Benedetto XVI e successivamente canonizzato da papa Francesco il 13 ottobre 2019.
È considerato custode della vita nascente in quanto il miracolo che lo ha portato agli onori degli altari e quindi ad essere venerato come santo è la guarigione arrivata improvvisa, imspiegabile e duratura di una donna statunitense di 42 anni incinta che rischiava di morire.
Dopo la preghiera di intercessione rivolta a San John Henry Newman è arrivato il miracolo, con la nascita di una bambina sana e la salute completa della donna.
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