Santelli: “Ripresa delle attività di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie, agriturismo con somministrazione esclusiva attraverso il servizio con tavoli all’aperto”.
L’ordinanza della governatrice della Calabria Jole Santelli ha rotto gli indugi sulla Fase 2 distaccandosi dal contenuto del DPCM.
Il Comunicato di ieri è sicuramente un grande atto non solo di coraggio ma anche di rivendicazione di una giusta autonomia sulle disposizioni pratiche da applicare ai singoli territori, anche in materia di Coronavirus.
La governatrice ha dichiarato, in una nota riportata dall’Ansa, di aver firmato il documento spinta dal grande senso civico e di rispetto delle regole che in questo periodo i calabresi hanno saputo dimostrare. “La Regione – prosegue – è giusto che oggi ponga in loro fiducia”.
Ovviamente la Santelli ha specificato, nel documento, che queste attività “possono essere riattivate presso gli esercizi che rispettano le misure minime ‘anti-contagio’ e ferma restando la normativa di settore“.
Delle misure finalmente pratiche prese, non unicamente in base ad algoritmi matematici, concetto molto caro ultimamente al governo, ma sulla base di un’analisi ben più pratica che parte dal territorio. L’Italia è lunga e stretta, ricordiamocelo bene.
“Si tratta di misure nuove, al pari di altre regioni e alcune uniche sul territorio nazionale; tutte parlano il linguaggio della fiducia” ha tenuto a precisare Jole Santelli che ha espresso così la sua totale fiducia ai gestori delle citate attività: “Sapranno dimostrare buon senso nel gestire i nuovi spazi di apertura che la Regione ha deciso di consentire, anche oltre il dettato del Governo”.
Stando a quanto si legge in questi ultimi tempi, il futuro prossimo che ci attende é quello di imparare, in attesa di una cura definitiva, a convivere con questo virus. Ebbene convivere non è nascondersi ma avere anche il coraggio di tornare, con le giuste cautele ad una normalità. L’uomo non è fatto per essere solo, è un essere relazionale e come tale ha bisogno di incontrare gli altri.
La cosa che dovremo imparare, è a farlo in maniera diversa, con quel senso di responsabilità che in moltissimi hanno già saputo dimostrare. Quindi basta offendere l’intelligenza dei cittadini con proclami da campagna elettorale. Grazie a Dio, nonostante molti vogliano farcelo credere, non siamo un popolo di idioti e qualcosa nei secoli abbiamo saputo dimostrare.
Signori siate pratici, è giunta l’ora. Quella di ascoltare e dare fiducia alla gente e non solo ad un manipolo di scienziati abituati a parlare solo con calcolatrici, provette e microscopi. Tanto noi ce la faremo comunque non per una pillola, ma perché Dio è con noi.
Cristiano Sabatini
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