Al centro di questa incredibile storia c’è Aracoeli, Basilica posta nella frazione di Roma Campidoglio (o colle Capitolino): in pochi sanno che il nome deriva da una apparizione di Maria col Bambino Gesù, avvenuta in questo luogo.
Dobbiamo andare indietro nel tempo fino alla madre dell’Imperatore Costantino, la Regina Elena per trovare le radici della Chiesa di Santa Maria in Aracoeli e delle apparizioni legate a questo luogo santo.
La Madonna in persona ha indicato il piccolo borgo romano come “ara del figlio di Dio”.
Appare una donna misteriosa col suo bambino
Il Monte Capitolino, è il più piccolo dei Colli romani, è noto perché sede del Campidoglio, più antico Palazzo senatorio al mondo, che è stato anche sede del papato è implicato in una straordinaria manifestazione divina. Ma facciamo un passo indietro nel tempo. Elena, madre dell’imperatore Costantino, che la tradizione ci descrive come donna di fede fervente, al punto da ricondurre a lei anche il ritrovamento della Croce dove di Cristo dopo ricerche accurate in Terra Santa, fece erigere una Chiesa sul colle dedicata a Santa Maria in Capitolio. In realtà fu una donna misteriosa che apparve nella camera dell’Imperatore Ottaviano con un bimbo in braccio a indicare che quella stanza: “è l’ara del figlio di Dio”. Elena la titolò alla Madonna ma successivamente in memoria di questa divina apparizione il nome fu cambiato in S. Maria Aracoeli.
Nel corso del tempo la Chiesa è stata luogo di culto e devozione, fino alla fine del Settecento, quando in seguito all’occupazione di Roma da parte dei francesi nel 1797, furono cacciati i frati francescani che la reggevano e la chiesetta fu adibita a stalla. Ma proprio i francescani sono stati protagonisti di un altro prodigio.
La statua miracolosa del Santo Bambino
Un francescano, avendo portato con sé dalla Terra Santa un pezzo di legno d’ulivo del Getsemani, ne intagliò un bambinello. Era tutto intento a dipingerlo, quando finì la pittura. Dispiaciuti si mise a pregare, fino allo sfinimento, si addormentò. Gli angeli commossi dalla sua devozione, mentre il frate dormiva, completarono il lavoro, sicché l’uomo di Dio al risveglio trovò il Bambinello completato.
Era il 5 gennaio 1797. Rallegrato dal prodigio decise di portare in giro per l’Italia la statua miracolosa. Durante uno spostamento in nave la statua finì in acqua e fu ritrovata in riva a Livorno. Ma pochi giorni dopo il 2 febbraio una donna ruba la statua per portarla a casa sua, e fece mettere al suo posto una copia. Ignari del sacrilegio i frati la notte successiva, precisamente a mezzanotte furono svegliati dal suono delle Campane, e fuori la Chiesa trovarono la statua originale. Tutto questo lascia capire che effettivamente questo luogo sul colle romano sia caro al bimbo Gesù.
Preghiera a Gesù Bambino d’Aracoeli
Amabilissimo nostro Signore Gesù Cristo, che fatto per noi Bambino, voleste nascere in una grotta per liberarci dalle tenebre del peccato, per attirarci a Voi, ed accenderci del vostro santo amore, vi adoriamo per nostro Creatore e Redentore; vi riconosciamo e vogliamo per nostro Re e Signore, e per tributo vi offriamo tutti gli affetti del nostro povero cuore.
Caro Gesù, Signore e Dio nostro degnatevi di accettare quest’offerta, e affinché sia degna del vostro gradimento, perdonateci le nostre colpe, illuminateci, infiammateci di quel fuoco santo, che siete venuto a portare nel mondo per accenderlo, nei nostri cuori.
Divenga per tal modo l’anima nostra un sacrificio perpetuo in vostro onore; fate che essa cerchi sempre, la vostra maggior gloria qui in terra, affinché venga un giorno a godere delle vostre infinite bellezze in Cielo. Così sia.
“Cento giorni di indulgenza applicabili anche alle anime del Purgatorio. (Leone XIII, 18 gennaio 1894)”.