Chi giunge a Folgaria è naturalmente attratto da questa piccola Chiesa dedicata alla Madonna delle Grazie, si resta estasiati nel conoscerne la storia.
Folgaria, è un incantevole comune in provincia di Trento dove le persone sono accoglienti, il cibo delizioso, ma ciò che lo rende unico è il paesaggio che ti fa sentire il respiro di Dio. Qui è accaduta una storia singolare.
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Un monaco riceve una visione che cambierà la sua vita e quella del suo paese nativo.
Le origini del Santuario della Madonna degli sciatori
Comunemente è indicata come la Madonna degli sciatori, in realtà è la Madonna delle Grazie che è apparsa al monaco Pietro Dal Dosso chiedendogli di costruire una cappella in suo onore in un prato che egli possedeva a Ecken a circa un kilometro da Folgaria. In effetti questo podere apparteneva alla famiglia del monaco. Persone semplici, umili ma di fede forte e sincera. Piero è monaco da tempo quando nel gennaio del 1588 durante un’estasi riceve questa singolare richiesta dalla Madonna.
Da uomo profondamente innamorato di Dio e della Sua Mamma celeste, non si sottrae all’incarico ricevuto si adopera più celermente possibile. Il primo passo è quello di chiedere il permesso ai suoi superiori che glielo accordano. Al momento della visione si trova a Treviso, per cui dovrà tornare nel suo paese d’origine per compiere la sua impresa. Si mette in viaggio e giunto a casa nel giro di poco tempo coinvolge tutti i cittadini entusiasti all’idea di costruire una cappella in onore della Madonna. Appena iniziano la costruzione tanti saranno protagonisti di fatti prodigiosi.
Il fatto prodigioso
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Il Monaco Pietro durante la costruzione rimane gravemente ferito, gli cade addosso un masso e perde un dito della mano. Nel giro di poche ore si troverà guarito completamente. Durante una tormenta la neve cadendo assume forma di rose e gigli intagliati sul ghiaccio e di stelle luminose. E il vento nel soffiare intona mistiche melodie. Un bambino poco distante dal luogo dei lavori è morso da un serpente, il veleno non gli arreca alcun male.
I lavori procedono spediti, e diventa meta di pellegrinaggio tanto che più volte dovrà essere ampliata: nel 1637, nel 1700 e nel 1885. Il Campanile risale al 1662. I colpi della Guerra a feriranno notevolmente ma la generosità e l’impegno di tutti in breve tempo la riporterà al suo splendore e il 1° agosto 1954 il Patriarca di Venezia Card. Angelo Roncalli, il futuro Papa Buono, Giovanni XXIII, incorona la Statua della Madonna e del Bambinello. Il 7 gennaio del 1955 Papa Pio XII proclama la Madonna delle Grazie di Folgaria protettrice di tutti gli sciatori.
Ancora oggi tantissimi sportivi si recano a rendere omaggio alla divina Madre e al suo Bambino e ancora oggi diversi prodigi avvengo per la preghiera di intercessione che si eleva in questo luogo. Per chi volesse informazioni può telefonare al numero 0464721113 e parlare col Parroco attuale Erlicher D. Bruno.
PREGHIERA ALLA MADONNA DELLE GRAZIE
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O Celeste Tesoriera di tutte le grazie, Madre di Dio e Madre mia Maria, poiché sei la Figlia Primogenita dell’Eterno Padre e tieni in mano la Sua onnipotenza, muoviti a pietà dell’anima mia e concedimi la grazia di cui fervidamente Ti supplico.
Ave Maria
O Misericordiosa Dispensatrice delle grazie divine, Maria Santissima, Tu che sei la Madre dell’Eterno Verbo Incarnato, il quale Ti ha coronato della Sua immensa sapienza, considera la grandezza del mio dolore e concedimi la grazia di cui ho tanto bisogno.
Ave Maria
O Amorosissima Dispensatrice delle grazie divine, Immacolata Sposa dell’Eterno Spirito Santo, Maria Santissima, Tu che da Lui hai ricevuto un cuore che si muove a pietà delle umane sventure e non può resistere senza consolare chi soffre, muoviti a pietà dell’anima mia e concedimi la grazia che io aspetto con piena fiducia della Tua immensa bontà.
Ave Maria
Sì sì, o Madre mia, Tesoriera di tutte le grazie, Rifugio dei poveri peccatori, Consolatrice degli afflitti, Speranza di chi dispera e Aiuto potentissimo dei cristiani, io ripongo in Te ogni mia fiducia e sono sicuro che mi otterrai da Gesù la grazia che tanto desidero, qualora sia per il bene dell’anima mia.
Salve Regina