Un’analisi attenta porta, addirittura, ad un paragone fra il Paese Europeo e il periodo della Germania nazista.
Il tema dell’eutanasia è uno dei più affrontati e controversi che spacca in due l’opinione pubblica e anche i cristiani.
La “Jama International Medicine”, prestigiosa rivista, lancia un’accusa diretta all’Olanda: “Eliminano gli anziani con l’eutanasia con una giustificazione assurda”. Un’analisi attenta porta, addirittura, ad un paragone fra il Paese Europeo e il periodo della Germania nazista.
L’eutanasia per “eliminare gli anziani”, in quanto non degni di vivere. È questa l’accusa che un’importante rivista medica internazionale muove nei confronti dell’Olanda. Un particolare articolo, pubblicato lo scorso 7 dicembre a firma della geriatra Diane Meier, per sottolineare i pericoli dell’eutanasia nel paese dei tulipani.
La Meier, docente presso la Icahn School of Medicine di New York, ha portato alla luce come tante persone, in questo paese Europeo, chiedono e ottengono solo perché affette da malattie legate all’invecchiamento.
L’articolo nasce da un altro studio di un team guidato da una ricercatrice, Vera van de Berg. Lo studio ha scoperto, dopo l’analisi dei dati periodici dei comitati di revisione dell’eutanasia olandese, che “sintomi quali perdita parziale dell’udito e della vista, stanchezza cronica e generici dolori, sono sufficienti per ottenere l’eutanasia sotto la dicitura sofferenza insopportabile”.
Due squadre di medici olandesi hanno risposto a questo articolo dicendo che si tratta, specie in questi casi citati, di “richieste volontarie, ben considerate e che rientrano nei limiti di legge”, senza alcuna pressione subita dagli stessi pazienti.
Ma la dottoressa ha risposto che queste giustificazioni “sono basate su una generica speranza e non sulla ricerca scientifica […] L’eutanasia sia divenuta un modo rapido, facile ed economico per trattare i bisogni di una popolazione sempre più vecchia.
Un accesso sempre più permissivo all’eutanasia in questo contesto sociale assomiglia molto alla ratifica del pensiero da parte della società. Sostenuta dalle leggi, secondo il quale alcune vite non valgono la spesa necessaria a preservarle”.
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E a questo punto che la Meier attua il suo paragone, non sbagliato: “E’ esattamente il modo di pensare che portò i medici tedeschi ad appoggiare e a partecipare alla campagna di sterilizzazioni eugenetiche nei primi anni Trenta e infine alla campagna di eutanasia per coloro che non sono degni di vivere”, facendo così riferimento agli anziani, ai bambini con disabilità e agli adulti con disabilità che, fra il 1930 e il 1940, vennero eliminati dalla furia del regime nazista.
La dottoressa conclude il suo pezzo con un consiglio: “I pazienti anziani e soli, e molte volte anche malati, avrebbero bisogno di rapporti umani sinceri e significativi, non 2 grammi di secobarbital”.
Fonte: tempi
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ROSALIA GIGLIANO
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