Il caso delle ingiurie ai cristiani da parte del noto fotografo mostra la violenza verbale e non solo che oggi si esprime, in totale libertà, verso i cristiani e la fede in Gesù. É a questa inciviltà che porta il progresso?
Le stesse persone che si riempiono la bocca di rispetto, bontà, inclusione, si permettono di schernire, irridere, insultare i cristiani. Pensiamo a cosa succederebbe se ciò avvenisse con altre categorie.
Il caso in questione riguarda il noto fotografo Oliviero Toscani, diventato famoso negli anni ’90 per avere ideato la campagna Benedetto che univa bambini di diverse etnie sotto un unico marchio, quello della multinazionale dell’abbigliamento.
Il caso delle volgari e offensive ingiurie ai cristiani
Pare infatti che la sentenza della I Corte d’Appello penale di Milano lo abbia assolto dall’accusa di vilipendio della religione cattolica, dopo le frasi ingiuriose e vergognose che lo stesso Toscani aveva rivolto all’intera comunità di fedeli cattolici.
In primo grado, infatti, il Tribunale gli aveva inflitto come condanna una multa di 4 mila euro, ora annullata. “É normale che sia stato assolto. Non è assolutamente una bestemmia quello che ho detto, era per chiarire quello che forse tanti fedeli non vedono pensando che la religione sia fatta di violenza, crocifissione e sangue“, è stato il commento di Toscani.
Le frasi di Toscani, affermate durante la trasmissione radiofonica La Zanzara, oltre ad essere di indubbio cattivo gusto erano anche altamente offensive. “Vedi uno inchiodato alla croce, un altare con bambini nudi che volano… Poi quell’altro sanguinante… la Chiesa sembra un club sadomaso“, aveva affermato il fotografo, incalzato dai conduttori Parenzo e Cruciani.
Cosa ha detto e persino ribadito il fotografo Toscani
Non pago, si era scagliato anche contro Papa Francesco e Giovanni Paolo II. “Papa Bergoglio dice cose banali”, aveva continuato Toscani, continuando dicendo che “fanno santo Wojtyla che era contro il preservativo in Africa, un assassino“. Non bastasse, oggi Toscani riafferma ancora quanto detto alla trasmissione di Radio24.
“L’immagine della Chiesa non ha niente a che fare con la fede, con Dio e con Gesù. Io non sono credente ma se lo fossi mi sentirei molto offeso della iconografia della Chiesa che ha a che fare col mio Dio. Se si entra in una chiesa barocca sembra di entrare in un club sadomaso“.
Il tutto giustificato dalla seguente affermazione: “Io dico sempre quello che penso, sono un essere libero da pesi di fede e religione e libero di ragionare e reagire”. Al netto di tutte le volgarità e le banalità ideologizzate e preconcette di Toscani, si provi a immaginare se le stesse frasi le avesse detto contro qualsiasi altra comunità presente nel nostro Paese, categoria o qualsiasi altro.
Facciamo un esercizio: e se fossero indirizzate a qualcun altro?
Donne, bambini, anziani, omosessuali, migranti, e molte altre: una sola parola ben più leggera contro una sola di queste categorie avrebbe scatenato il finimondo. Ma offendere in maniera pesante la Chiesa, definendola un qualcosa che assomiglia a un club di scambisti sadomaso, in Italia è permesso.
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Sarebbe quindi questa la libertà dei paladini della libertà? La tolleranza dei tolleranti? Il rispetto di chi parla ogni giorno di rispetto? Ironie a parte, purtroppo pare che si vive in un mondo dove si fanno due pesi e due misure, dove il potere è libero di dire ciò che vuole, e permette a tutti di farlo, se però si tratta di ciò che piace al potere.
Ci sia chiede quanto sia difficile, per chi ha costruito tutta la sua immagine sul buonismo a ogni costo, sulla tolleranza a ogni latitudine, sull’inclusione per ogni arbitrio, rispettare la principale comunità di fedeli che esiste in Italia e in Occidente.
Che non solo ha il diritto primario di esercitare la propria fede in libertà e dignità, senza essere aggredita o oltraggiata da chiunque. Ma che quella stessa civiltà occidentale in cui viviamo, dove si parla di rispetto, diritti, tolleranza, l’ha proprio fondata, e non esisterebbe se non fosse esistita la cristianità.
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Forse su questo Toscani dovrebbe fare un piccolo pensiero, e chiedersi che bisogno c’è di offendere chi vive, crede e pensa diversamente da lui, se non per una forma di intolleranza profonda e radicata nel proprio animo su cui, forse, non solo avrebbe bisogno di riflettere, ma che sarebbe meglio arrivi proprio ad estirpare, dalla radice. Sarebbe un bellissimo passo avanti per tutti. Un segno, davvero, di civiltà, di cui la nostra società avrebbe tanto bisogno.