Una situazione davvero spiacevole quella che si è creata presso la chiesa della Santissima Trinità a Potenza, teatro di una terribile vicenda di cronaca.
Lì dove fu ritrovato il corpo della giovane Elisa Claps, si è tenuto un presidio di protesta che, di certo, non è piaciuto a tutti.
La chiesa, da poco riaperta, ha visto proprio domenica la celebrazione, dopo tanto tempo, della prima Santa Messa.
Un evento più che spiacevole
Nessuno mai avrebbe immaginato che la riapertura di quella chiesa, proprio di quella, a Potenza, avrebbe potuto scatenare ingiurie ed offese. Non si è trattata di una semplice protesta quella che è avvenuta fuori la chiesa della Santissima Trinità, ma di molto altro. In quella chiesa, infatti, fu trovato il corpo della giovane Elisa Claps, scomparsa nel 1993 e ritrovata cadavere, nel 2010, proprio all’interno di questa chiesa.
A raccontare cosa è successo domenica mattina è stata una nota dell’Arcidiocesi di Potenza. Un presidio che si sarebbe dovuto svolgere “nel più assoluto silenzio”, scrive la Diocesi, ma che invece si è tramutato in “offese, ingiurie, atti di sopraffazione delle volontà e delle libertà altrui”, come pochissime volte si è visto in Italia.
Domenica, infatti, si è celebrata la prima Messa nella chiesa dove il corpo di Elisa fu ritrovato nel sottotetto della stessa chiesa, il 17 marzo 2010. Il presidio era stato promosso dall’associazione “Libera” e al quale, stando a ciò che hanno spiegato gli organizzatori, hanno partecipato 1000 persone, ma che si è svolto diversamente da come ci si sarebbe aspettato.
La Santa Messa, presieduta dall’arcivescovo di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo, Salvatore Ligorio, ed alla quale hanno partecipato quasi 100 persone, non è stata molto gradita da chi, invece, era fuori al presidio. Tanto che proprio lo stesso Vescovo è stato contestato per la sua decisione di tornare a celebrare Messa proprio in quella chiesa.
Elisa Claps: la chiesa che riapre, ma la contestazione si fa sentire
Quando il Vescovo, accompagnato da due sacerdoti, è giunto in chiesa per la Messa, ha attraversato la folla che era lì in attesa. Quando è entrato, la situazione è piano piano precipitata. La gente ha applaudito e ha cominciato a scandire: “Vergogna, vergogna!”, ripetendo il nome di Elisa. Una folla che è aumentata piano piano.
Nonostante tutto, la celebrazione è cominciata e, proprio all’inizio della stessa, Monsignor Ligorio ha spiegato che, lo scorso 24 agosto, la chiesa è stata riaperta “su mandato che papa Francesco mi ha dato incontrandomi di persona. Il Pontefice ha sottolineato che la chiesa deve essere un luogo di preghiera”.
Ma, purtroppo, non è finita qui. Al termine della celebrazione, il Vescovo e i sacerdoti sono usciti scortati dalla Polizia, mentre la folla continuava ad urlare. Dalla stessa Curia diversi sono i sentimenti trapelati, quali “stupore, rammarico e sconcerto per l’annuncio di una manifestazione silenziosa che non è stata tale, e che invece ha disturbato la celebrazione religiosa per tutta la sua durata”.
Diversi sono gli episodi che la stessa curia ha descritto e stigmatizzato: “[…] Atteggiamenti che si sono concretizzati anche in sputi all’indirizzo di chi ha preso parte alla funzione religiosa e non può tollerare altri comportamenti espressivi di odio, di violenza verbale e fisica e di derisione come quelli diretti all’indirizzo di quanti hanno partecipato alla Messa e anche dell’arcivescovo e dei sacerdoti” – ha denunciato la Diocesi.
Dall’altro lato, infine, c’è stata anche la risposta di Libera di Potenza che ha fatto sapere che “non volersi sottrarre all’assunzione di responsabilità rispetto ad alcuni episodi avvenuti durante il sit-in e si scusa per i toni accesi utilizzati da alcuni tra coloro che hanno partecipato”.
Libera, inoltre, “si scusa per i toni accesi utilizzati da alcuni tra coloro che hanno partecipato. Lo facciamo perché è giusto, ad un certo punto, fare i conti con le proprie inadempienze, quando e se si verificano. Inopportune alcune cose gridate, da cui prendiamo le distanze.
Davanti alla Trinità c’era una comunità ferita che da trenta lunghi anni attende una verità ancora non pienamente restituita. E ieri ha voluto far sentire la propria voce. Una piazza che non era solo di Libera ma di tutti”.
Cosa successe alla povera Elisa
Il caso di Elisa Claps ha suscitato clamore notevole. La ragazza, scomparsa il 12 settembre del 1993, quando aveva solo 16 anni, e ritrovata cadavere nel sottotetto della chiesa della Trinità il 17 marzo del 2010. Le indagini successive appurarono che la morte della giovane avvenne lo stesso giorno della sua scomparsa e identificarono l’assassino in Danilo Restivo, ventunenne all’epoca dell’omicidio.