L’Organizzazione Mondiale della Sanità, stando alle ultime indiscrezioni circolate sui media, pare essere in subbuglio. Motivo? Le nuove varianti del Covid-19.
Nelle ultime ore, infatti, pare che in seno all’organismo internazionale siano state attivate delle riunioni di emergenza per affrontare questa problematica. Mentre la recrudescenza del virus sembra continuare a colpire in tutto il mondo, nelle scorse settimane nei più importanti Paesi europei come Gran Bretagna e Germania, ora sembra essere tornata la crisi anche in Cina.
Proprio come nel momento dello scoppio della pandemia all’inizio dello scorso anno. Il paese cinese avrebbe infatti annunciato che nelle ultime ore si è verificata nuovamente la prima prima morte per Covid-19 da maggio scorso. In precedenza, infatti, il gigante orientale sembrava avere debellato la pandemia, o almeno di averlo fatto a parole.
Come ben noto, infatti, le informazioni che escono dalla Cina sono tutt’altro che da prendere per oro colato. Tuttavia, stando alle dichiarazioni ufficiali, il Covid-19 in Cina era sparito negli scorsi mesi. Ora, però, sempre nelle dichiarazioni ufficiali, si legge che è tornato e ricomincia a fare paura.
Alla base di tutto ciò, ci sarebbero le nuove varianti del coronavirus, che saranno addirittura al centro di una riunione che si svolge oggi nell’ambito del Comitato di emergenza dell’Organizzazione mondiale della sanità. Queste nuove variante pare che preoccupino e non poco i funzionari dell’organismo internazionale.
In particolare, al centro di queste preoccupazioni ci sarebbero i ceppi britannici e sudafricani del coronavirus, particolarmente contagiosi, e che in poco tempo e con grande rapidità si stanno diffondendo in molti Paesi in giro per il mondo.
La variante che viene indicata come rilevata nel Regno Unito è infatti già stata localizzata in cinquanta Paesi, stando alle informazioni fornite dall’Oms. Quella sudafricana, invece, in venti. Così l’avvertimento che proviene dall’organizzazione internazionale è di stare bene attenti. La diffusione a livello mondiale di queste varianti, si spiega, potrebbe essere ancora sottostimata.
Inverosimile ma è così. La biologia spiega chiaramente che è nella natura del virus mutare in continuazione, eppure queste varianti paiono avere colto tutti i grandi esperti di sorpresa. Ora molti si domandano se il rischio è che i miliardi di dollari con cui sono state finanziate le grandi aziende che hanno sviluppato i vaccini se ne andranno beatamente in fumo, nel momento in cui si constaterà che i vaccini saranno assolutamente inefficaci contro i nuovi ceppi del virus contagioso?
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Non bastasse, le due varianti inglesi e sudafricana non sono le uniche in circolazione e che fanno scalpore. C’è infatti, ad esempio anche quella originaria dell’Amazzonia brasiliana, il cui rilevamento è stato annunciato domenica dal Giappone, che attualmente si trova in fase di analisi ma che già si spiega potrebbe avere un impatto sulla risposta immunitaria.
Anche in questo caso, per non farsi mancare niente, l’Oms spiega che si tratta di una “variante preoccupante”. Insomma, pare che questi ceppi, che “necessitano di un dibattito urgente”, stiano nuovamente mettendo in ginocchio tutte le grandi menti che ormai da mesi combattono giorno e notte per salvare l’umanità, come dei novelli eroi mitologici.
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Ovviamente, il tutto è a dir poco paradossale. La risposta a questo paradosso, tuttavia, la dovremo ancora una volta ascoltare dalla riunione del Comitato di esperti dell’Oms, che normalmente si riunisce ogni tre mesi, e che è stato convocato con due settimane di anticipo per affrontare queste nuove problematiche.
Si stia pur certi che questa soluzione consisterà, ça va sans dire, in un nuove restrizioni e raccomandazione da applicare in maniera pedissequa e senza sollevare polemiche.
Giovanni Bernardi
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