Immaginate di trovarvi alle prese di un’opera d’arte, la più bella mai creata, il cui ideatore è Dio stesso, quale sarebbe la vostra reazione?
All’interno del festival Francescano ‘Tu sei la bellezza‘, un gruppo di persone è stato invitato ad entrare singolarmente in una stanza per ammirare una magnifica opera d’arte. Sono state numerose le persone che hanno accettato l’invito e si sono dirette nella sala per ammirare l’opera perché, diciamocelo, osservare un dipinto o una scultura perfettamente rifinita ci da una forte emozione, ci mette a contatto con la bellezza interiore dell’artista che l’ha creata ed in alcuni casi con la grandezza divina insita in ognuno di noi.
Giunti all’ingresso della sala i visitatori sono stati invitati ad entrare uno per volta, quindi a sedersi di fronte ad una struttura coperta che sembrava un dipinto. Il mistero dato dall’esclusività della visione e dalla copertura fornita dal telo insieme all’attesa di aver disvelato qualcosa di realmente meraviglioso, acuiva nei soggetti la curiosità, la quale si trasformava in una diversa emozione per ognuno di essi, ogni qualvolta il velo scivolava fino al terreno e mostrava l’opera. Ma di cosa si trattava? Di uno specchio! Il messaggio era chiaro: l’opera d’arte più bella mai creata sei tu, in quanto figlio di Dio, scelto dal Signore prima ancora che il tuo corpo prendesse forma.
Scoprire che l’opera d’arte perfetta in realtà non era un dipinto ma un semplice specchio che rifletteva l’immagine di chi vi si sedeva di fronte ha suscitato delle reazioni differenti per ognuno dei protagonisti. C’è chi si è commosso accettando in pieno il messaggio che gli organizzatori gli avevano voluto consegnare, chi si è messo a ridere, chi ancora si è fatto serio e chi, due bambine sedutesi assieme, si è abbracciato facendo capire all’altro che quello era il modo in cui lo vedeva.
Molti potrebbero sottovalutare l’importanza di un simile gesto, limitandosi ad osservare che le persone si guardano costantemente allo specchio, ma ciò che nasconde l’iniziativa è la volontà di invitare le persone a guardarsi con gli occhi degli altri, ma soprattutto con gli occhi del creatore. I difetti estetici, d’altronde, sono frutto della percezione collettiva dell’esteriorità (quindi passibili di variazione nel corso del tempo ed in base alla terra di provenienza) e la bellezza reale di una persona proviene non dalle caratteristiche fisiche, ma dalla ciò che la caratterizza per intero.
Luca Scapatello
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