Il grande romanziere inglese Chesterton scrisse che chi smette di credere in Dio non è che non crede più in nulla, ma finisce per credere in tutto. Anche nelle superstizioni più evidenti e irrazionali. Oggigiorno mancano certamente le guide e i punti di riferimento e la carenza del clero rischia di divenire drammatica negli anni a venire. D’altra parte, sono moltissimi coloro che, magari dopo aver ricevuto religiosamente Battesimo, Penitenza, Eucarestia, Cresima e Matrimonio, smettono di credere nell’Altissimo e nel Signore Gesù. O almeno che tengono Dio ben lontano dalla loro quotidianità.
E tutto ciò non è privo di conseguenze. E’ banale forse ricordarlo ma davvero, come sosteneva l’antropologo René Girard, l’uomo è un essere religioso, ha bisogni di credere in ideali alti e in qualche modo di ‘vedere l’invisibile’. Ora con la frammentazione della religione storica delle nostre terre – ovvero il cristianesimo cattolico – ecco che molti ricorrono a dei surrogati di religione e di spiritualità, oppure finiscono per dare credito alle sette religiose e pseudo-mistiche (tra cui i testimoni di Geova, Scientology, il Dalai Lama, etc). Esiste un prospero e pessimo mercato in tal senso.
Ma il cattolico serio e formato, prudente e coerente, sa bene come scriveva Giovanni Paolo II che sono 2 le ali “con le quali lo spirito umano s’innalza verso la contemplazione della verità”: la fede e la ragione (così, Fides et ratio, n. 1). E non c’è spazio per il fedele e neppure per il semplice uomo di ragione per le illusioni dell’astrologia, dell’occultismo, della magia e dell’esoterismo, seppur a volte detto cristiano. L’astrologia, o studio degli astri, è una disciplina antica che per secoli si è confusa con l’astronomia. Mentre tra le due c’è una differenza, non di accenti o di accidenti, ma di sostanza. Una è scienza e quindi è bene, l’altra è superstizione assoluta, e quindi è male. “Pertanto l’astrologia, che fu anche insegnata in parecchie Università fra il 1200 ed il 1600 (…) venne coltivata per molti secoli da studiosi anche insigni, fra i quali ricorderemo Marsilio Ficino, Keplero e Galileo” (Card. Francesco Roberti, Dizionario di teologia morale, 1961, p. 123).
La voce del celebre Dizionario nota poi che “Nel Settecento, con l’affermarsi del metodo sperimentale, l’astrologia decadde rapidamente e, nonostante isolati tentativi di taluni cultori delle scienze occulte, essa, intesa come arte o scienza di trarre l’Oroscopo, può dirsi del tutto morta” (idem). Questo diceva un autorevolissimo testo nel 1961.
Purtroppo, negli ultimi decenni, la nostra fede è stata progressivamente minata, vittima di un processo che si è evidentemente avvalso della crescente ed invasiva influenza con cui i mezzi di comunicazione hanno infettato il nostro quotidiano. Un bombardamento ed una contaminazione mediatici che ci hanno distratto dalle cose di Dio incanalandoci, come in un fiume in piena, verso dei modus operandi comuni ed automatici. Il risultato, di tutto questo, è che oggi ci ritroviamo ad essere sempre più attratti da ciò che ruota attorno all’apparenza, al denaro ed al prestigio tanto da trasformarci da credenti in creduloni.
Così oggi abbondano maghi e streghe, cartomanti e astrologi, gruppi esoterici e militanti del satanismo vero e proprio. E moltissimi scherzano su questi fenomeni, classificati come fenomeni da baraccone, mentre invece sono ben più pervasivi e pericolosi (si veda per esempio François Dermine, Carismatici, sensitivi e medium. I confini della mentalità magica, Edizioni Studio Domenicano, 2015).
Il Catechismo della Chiesa cattolica, sintesi della dottrina cristiana, spiega in modo chiaro ed accessibile come tutte le superstizioni, l’idolatria, la divinazione, la magia (senza alcuna distinzione tra magia bianca o nera), l’irreligione, l’ateismo e l’agnosticismo siano formalmente condannati dal primo comandamento del Decalogo: Non avrai altro Dio all’infuori di me! Riguardo in particolare alla divinazione, ovvero l’arte di conoscere il futuro (o il passato) attraverso metodi irrazionali e contatti con forze occulte, il Catechismo è preciso: “Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a Satana o ai demoni, evocazione di morti o altre pratiche che a torto si ritiene che svelino l’avvenire”. D’altra parte, “La consultazione degli oroscopi, l’astrologia, la chiromanzia, l’interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza, il ricorso ai medium (…) sono in contraddizione con l’onore e il rispetto, congiunto a timore amante, che dobbiamo a Dio solo” (n. 2116).
In verità basterebbe anche l’attento uso della ragione a preservare l’uomo di buon senso da queste pericolose corbellerie. Ma tant’è: quando decade la religione a poco a poco si appanna anche la ragione. E purtroppo è vero anche il contrario: l’epoca di irrazionalismo che ci caratterizza, ed anche di emotività e predominio degli istinti sulla riflessione, porta ad allontanarsi da Dio e alla fabbricazione testarda di nuovi idoli, magari virtuali e in salsa post-moderna.
L’uomo è libero perché è razionale. E tutti possiamo capire facilmente di essere liberi (nel movimento per esempio o nel pensiero). Quindi anche di essere razionali. Ora, se fosse vero l’Oroscopo, nessuno sarebbe libero. Perché le cose e gli eventi sarebbero già scritti e conosciuti in anticipo – senza quindi possibilità di cambiamento – dall’astrologo o dal medium di turno. Ma questo è completamente assurdo. Si noti per esempio il caso dei gemelli (monozigoti). Nati lo stesso anno, giorno, minuto perfino e sotto lo stesso cielo (posizione degli astri e loro eventuale influenza, eccetera). Con patrimonio genetico identico. Come mai, all’opposto di quanto insegnano gli esperti di scienze occulte, invece di avere attitudini identiche, sono spesso e volentieri molto diversi, in termini di mentalità, tendenze, simpatie e scelte di vita? I segni zodiacali, come segni di attitudini definitive sono pure leggende, oggi divenute un business o almeno un passatempo per le masse post-cristiane. In realtà, se il segno mi rivelasse delle disposizioni permanenti o degli accadimenti futuri certi, la libertà umana sarebbe solo apparente.
L’uomo non potrebbe avere meriti agli occhi di Dio senza la sua libertà. Lui che è Padre premia l’atto virtuoso e condanna l’atto vizioso permettendoli però entrambi proprio perché atti liberi. Quindi tutto il mondo dell’occulto e dell’astrologia è un coacervo di irrazionalità e di irreligiosità. Ecco perché difronte ad esso dobbiamo sempre più credere nella ragione, sacrario dell’uomo, e soprattutto nella fede, luce dell’intelletto.
Con queste potentissime armi, sconfiggeremo tutte le paure, le ansie e le follie di un mondo sempre più senza Dio.
Antonio Fiori
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