Siamo soliti raccontarvi le testimonianze di alcuni credenti che, dopo una adolescenza passata tra ateismo e sofferenze, hanno trovato la pace grazie ad un pellegrinaggio a Medjugorje per trasmettere in parte la forza che si può trovare in quel luogo. Oggi vi parliamo di una donna Romena, Silvia Janine Rusneac, che grazie al suo primo pellegrinaggio non solo ha superato i suoi patimenti ma ha deciso di condividere quella pace interiore e quel benessere con i suoi concittadini.
In un intervista rilasciata sul sito ufficiale di Medjugorje, Silvia racconta della sua giovinezza, di come pur venendo da una famiglia cattolica (il padre era un Cattolico romano mentre la madre una Cattolica greca) fosse l’unica ortodossa di famiglia. I genitori non praticavano la propria religione e l’adolescenza è coincisa con un abbandono della fede. Finita la scuola, Silvia ha provato a diventare un medico ma dopo due anni di studio si è vista costretta ad abbandonare per incapacità di sopportare la sofferenza. Questo le ha causato un vuoto esistenziale che l’ha portata più volte sull’orlo di un suicidio.
Nel 1990 Silvia ha letto per la prima volta delle apparizioni di Medjugorje, incuriosita, ha deciso di approfondire l’argomento chiedendo in giro e leggendo libri, in pochi in Romania sapevano dei fenomeni delle apparizioni e la sua curiosità non poteva essere soddisfatta. In quei giorni decise anche di riprendere contatto con Dio, ricominciò a pregare con la madre ed a frequentare la Chiesa: “Mi sono ricordata di Dio dalla mia infanzia ed ho detto a mia madre: „Vado da Dio!“… Sono andata in Chiesa, in una Chiesa Cattolica. Da quel momento Dio mi ha tenuta per mano. Molti anni dopo ho capito che da quel momento tutta la mia vita sarebbe stata diretta a Lui”.
Il rinnovato amore per Dio la convinse a studiare teologia, sentiva il bisogno di approfondire la propria conoscenza sull’argomento, ma questo non le bastava, il suo pensiero fisso era quello di andare a Medjugorje per incontrarlo. Nel frattempo Silvia fece conoscenza con un ragazzo che le disse di essere in contatto con un Sacerdote di Budapest che organizzava pellegrinaggi a Medjugorje, l’anno dopo lei ed altre dodici persone affrontarono il viaggio in Bosnia, il gruppo non aveva soldi e poco cibo ma era guidato dalla fede e questo bastava.
Quel primo viaggio fu indimenticabile: “La nostra guida parlava solo l’Ungherese cosicché non capivo nulla di ciò che diceva. Io non sapevo che la Gospa di Medjugorje era la Regina della Pace. La prima apparizione a cui ho assistito fu sul Križevac, il che significa che non ho dovuto scalare l’Everest! Era una apparizione pubblica. Durante quella apparizione tentai di parlare alla Gospa, di dirle il mio dolore, la mia sofferenza e la mia inquietudine. Volevo piangere e lamentarmi, ma non potevo! Ci fu qualcosa di molto potente che venne su di me, una grande pace. Era in me! Non potevo lottare contro questa pace che mi sopraffece. Era molto più potente del mio dolore, del mio orgoglio… Da allora non ho mai più sofferto come prima… La mia sofferenza di solito era distruttiva”.
Quella sensazione di Pace la convinse a tornare a Medjugorje più volte, finché, nel 1994, gli venne l’idea di organizzare lei stessa i pellegrinaggi. All’inizio pensava che non glielo avrebbero permesso ma in cuor suo qualcosa le disse di provare, prima si recò dal sacerdote di Budapest chiedendo consiglio e dopo aver ricevuto il suo bene placito fu la volta di parlare con Fra Slavko:”A Medjugorje, quando incontrai Fra Slavko, gli chiesi solo „due minuti“. Ero un po’ spaventata perché pensavo che avrebbe pensato che ero troppo giovane per organizzare pellegrinaggi. Avevo 28 anni… ed ero al IV anno di Teologia. Fra Slavko è stato molto amichevole e mi ha aiutato molto. Mi ha spiegato cosa fare con i pellegrini. Ricevetti l’invito scritto e, quando ho portato il primo gruppo, ci organizzò l’alloggio gratis. E così è stato anche con il secondo ed il terzo pellegrinaggio”.
Silvia aveva il desiderio di condividere ciò che aveva provato andando a Medjugorje e questa sua intenzione altruistica è stata premiata con l’aiuto di Padre Slavko. Oggi, Silvia Janine Rusneac continua ad organizzare i pellegrinaggi per i suoi concittadini e si dice felice di aver potuto riunire grazie alla influsso benefico della Madonna Ortodossi e Cattolici.
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