A partire da oggi, l’Overshoot Day certifica che sono esaurite le risorse del pianeta. Un declina quest’anno posticipato a causa del lockdown.
La scadenza viene calcolata ogni anno dal Global Footprint Network, e il blocco globale del lockdown dal punto di vista ambientale ha rappresentato una buona notizia. Che cioè le risorse annuali che il pianeta mette a disposizione dell’umanità si sono esaurite un po’ più tardi rispetto all’anno scorso.
Oggi è l’Overshoot Day. Quest’anno posticipato a causa della pandemia
Con questo calcolo si intende mettere in luce il giorno dell’anno in cui si entra in maniera ufficiale in debito con gli ecosistemi naturali, per via delle risorse naturali che l’umanità consuma. L’anno scorso questo giorno era corrisposto al 19 luglio, quest’anno al 22 agosto.
A realizzarlo, il Global Footprint Network, centro di ricerca internazionale fondato nel 2003 dall’ambientalista svizzero Mathis Wackernagel, che si premura di osservare quella che dagli scienziati viene chiamata impronta ecologica.
La testimonianza della perdita di valori “ecologici”
Una triste testimonianza di come nella società consumistica e materialista che ha sempre più allontanato la fede nel Creatore ci si dimentica anche di trattare in maniera corretta il Creato, che il Signore ci ha affidato per coltivare e custodire.
A causa della pandemia ci siamo infatti soffermati di più in casa e abbiamo ridotto in tutto il mondo i consumi. Da ben quindici anni non si registrata l’Overshoot Day così tardi. Una delle altre buone notizie, insomma, che ha portato la pandemia.
La notizia buona è in realtà cattiva. Il prossimo anno sarà come prima
Purtroppo però la notizia resta sempre una cattiva notizia. Il cambiamento è valido per quest’anno ma difficilmente sarà così anche nell’anno prossimo, a meno che non si verifichi un altro lockdown. Le misure adottate dai governi che migliorano l’ambiente sono infatti solo temporanee, e non permanenti. Già il prossimo anno l’effetto di questi dati positivi potrebbe vanificarsi e risultare del tutto nullo.
Quello di cui c’è bisogno, perciò, è un cambiamento strutturale dal punto di vista della produzione, della distribuzione e del consumo. Secondo come stanno le cose, il nostro pianeta chiede circa un anno e otto mesi di tempo per riuscire a fare rigenerare tutte quelle risorse che consumiamo in un solo anno. Che corrisponde a circa il 60 per cento in più di quanto si possa consumare.
Da qui il giorno dell’Overshoot, ovvero del “superamento”. Preghiamo il Signore che l’umanità possa ripensare e rivedere in maniera concreta il suo modello di produzione e di consumo, e realizzare quella “conversione ecologica” chiesta tante volte anche dal Papa, in segno di rispetto e gratitudine per il Creato che ci ha donato il nostro Creatore.
Giovanni Bernardi