Padre Angelo: Gesù chiamò sua Madre “Donna” per un motivo ben preciso

Nei Vangeli, Gesù si rivolse a sua Madre usando l’appellativo “Donna”: Padre Angelo ci spiega in quali circostanze e perché.

Gesù e Maria
Gesù e Maria (photo websource)

Il Reverendo Padre Angelo dei Domenicani torna a far chiarezza sui temi più discussi e complicati relativi alle Scritture. In questo caso, nel rispondere ai dubbi di un fedele, il Sacerdote ci offre una chiara spiegazione dell’appellativo “Donna”, utilizzato due volte da Gesù nei confronti della Vergine Madre. Il Reverendo Padre ci spiega, in particolar modo, perché questo appellativo non può essere considerato offensivo, come qualcuno ha pensato.

Padre Angelo e la spiegazione del termine “Donna”

In apertura della sua attenta analisi, riportata dal portale Amici domenicani, Padre Angelo richiama come fonte un commentario biblico. In questo, ci spiega, “La parola donna presso i greci e gli orientali veniva usata nell’intimità per designare anche le persone più care e più degne di rispetto”. Già partendo da questa affermazione, si dovrebbe dedurre che l’appellativo non ha nulla di “dispregiativo”. Ma Padre Angelo preferisce approfondire, entrando nel merito delle Sacre Scritture.

Gesù si rivolge così anche ad altre donne

I Vangeli attestano la presenza di questo appellativo, utilizzato direttamente dal Signore, anche nei confronti di altre donne. Si pensi, ad esempio a quando Gesù, nella regione di Tiro e Sidone, guarì una ragazza e si rivolse a sua madre con queste parole: “Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri”.

Lo stesso accadde per la donna malata in Sinagoga. Gesù la chiamò, dicendole: “Donna, sei liberata dalla tua malattia”. Guardando, invece, all’emblema della cristianità, la vittoria della morte mediante la Resurrezione, Gesù, appena risorto, si rivolse alla Maddalena con queste parole: Donna, perché piangi? Chi cerchi?”.

L’appellativo “Donna” per Maria

Come accennato, sono due le occasioni in cui Gesù si rivolse a Maria, attraverso l’appellativo “Donna”. Il primo è riconducibile alle nozze di Cana, quando Gesù disse: “Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora”. La seconda volta, Gesù usò questo termine sul trono della Croce. Rivolgendosi a Maria, le disse: “Donna, ecco tuo figlio!“. Padre Angelo ci offre, con la sua riflessione, un insegnamento importantissimo. Chiamandola in questo modo, Gesù rivela, di sua Madre Maria, il ruolo fondamentale nella storia umana e nelle tappe per la salvezza. Questo concetto si scandisce molto bene in cinque momenti fondamentali della storia umana.

Il ruolo di Maria nella salvezza umana

I cinque momenti a cui fa riferimento Padre Angelo si evincono, con molta chiarezza, nelle Sacre Scritture. Il primo momento coincide col primo annuncio di salvezza ed è scandito nel testo della Genesi: “Porrò inimicizia tra te e la donna”. Il secondo momento è invece espresso, nel Nuovo Testamento, da San Paolo, nella lettera ai Galati: “Quando venne la pienezza dei tempi, Dio mandò suo Figlio, nato da donna”. Con queste parole, Paolo espresse l’umanità di Cristo.

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Il terzo, emblematico momento, è quello che trasforma maria in “mediatrice” della “nuova Legge”. A Cana, infatti, Gesù si accinge a dare questa nuova legge. Maria diventa così mediatrice, proprio come lo fu Mosè. Il quarto momento è scandito, ancora una volta, dalle parole di Gesù, il quale conferisce a Maria, con quella frase una “nuova maternità”. L’ultimo emblematico momento lo ritroviamo nel libro profetico dell’Apocalisse, perché alla fine del mondo, la salvezza sarà caratterizzata dalla “Donna vestita di sole”.

Fabio Amicosante

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