Il Reverendo Padre Angelo dei domenicani spiega quali sono i motivi per cui i rapporti prematrimoniali rappresentano un grave peccato.
Nel rispondere alla domanda di un fedele, circa la peccaminosità dei rapporti prematrimoniali, il Reverendo Padre Angelo dei domenicani ha fatto luce sulla questione. Nella sua risposta, Padre Angelo ha chiarito quali sono i motivi per cui, se si parla di rapporti prematrimoniali, si deve parlare di peccato ed è dunque necessario purificarsi per mezzo della Confessione.
Rapporti prematrimoniali: perché rappresentano peccato
La domanda che il fedele rivolge a Padre Angelo è diretta: i rapporti prematrimoniali sono un grave peccato? La risposta di Padre Angelo, riportata nel portale Amici Domenicani, si articola in alcune motivazioni, che chiariscono molto bene il concetto. Anzitutto, sostiene Padre Angelo, questi atti rimangono “sempre potenzialmente procreativi” e già da questo punto di vista, frustrandone le finalità, si va incontro ad una grande irresponsabilità.
“Gli atti propri degli sposi”
Nell’articolare la sua risposta, il Reverendo Padre mette in luce come dietro questi atti ci sia qualcosa di più grande di quanto si possa pensare. Dunque, attraverso la contraccezione, questi atti vengono, come dire, impoveriti, proprio perché se ne intrinseca la capacità procreativa. Solo nell’amore vero ci si avvicina a Dio. Questo è un altro punto fondamentale della spiegazione del Reverendo Padre.
L’amore vero
Padre Angelo ci spiega che è solo attraverso l’amore vero che ci avviciniamo a Dio. Allora, qui si scioglie con chiarezza il nodo della questione. “Nonostante quanto comunemente si possa pensare, i rapporti prematrimoniali non rappresentano amore vero“. Questo, il Reverendo Padre tiene a precisarlo, proprio perché “non ci si dona in totalità”.
Il rapporto con Dio
Nell’esplicare ciò, Padre Angelo parla poi della sessualità, che non è una componente qualunque della nostra vita, ma “va a toccare l’intimo nucleo”. Il disordine va, per l’appunto, ad instaurarsi quando invece di immolarsi, di perdersi, di “farsi dono”, viene introdotta “l’auto-soddisfazione, che non ha a che vedere con l’amore. In tal senso, si altera il rapporto con Dio, con sé stessi e con gli altri.
L’amore dei coniugi e l’amore di Cristo
Un passaggio emblematico, nelle spiegazioni che ci offre Padre Angelo, è rappresentato dall’amore dei coniugi che, con il matrimonio, è assunto nell’amore irrevocabile che Cristo ha per la Chiesa. È necessario che il sentimento sia vero, che segua le indicazioni di Dio. In tal senso, è necessario che il sentimento sia puro e Santo.
Nell’esplicare la sua risposta, Padre Angelo non manca di richiamare il Magistero della Chiesa, il quale sostiene che “l’unione carnale non è legittima se tra l’uomo e la donna non si è instaurata una definitiva comunità di vita”. Il Reverendo Padre chiarisce dunque, che si tratta di peccato grave e, prima di ricevere l’Eucaristia, è necessario purificarsi, per mezzo della Confessione.
Fabio Amicosante
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