Nella seconda orazione di questa Quaresima, Padre Ruggiero Cantalamessa invita i fedeli a prendere come riferimento la figura di Maria.
Capace di sopportare le prove della vita con devozione e fede, la Madre di Gesù è l’emblema del fedele che supera le prove a cui lo sottopone Dio.
Il predicatore della Casa Pontificia, Padre Ruggiero Cantalamessa, ha condiviso dalla cappella Redemptoris Mater e affidato alla Curia romana la seconda predica in questo tempo di Quaresima. In questa invita i fedeli a riflettere sulla figura della Beata Vergine e sul percorso di fede compiuto durante la sua vita. In questo modo potremmo metterci sotto la sua ala protettrice, specialmente adesso che ci troviamo in un “Momento di così dura prova per l’intera umanità”.
La Madonna, infatti, è presente a tutti e tre i momenti chiave della nostra redenzione: nell’incarnazione (per ovvie ragioni), durante la passione e durante la Pentecoste. In quanto madre di Gesù, lei è presente durante tutto il percorso del figlio e ne è da prima ancora che nascesse la prima discepola. Un percorso di vita che non le è stato imposto ma che lei ha deciso di percorrere pur sapendo che l’avrebbe condotta a periodi di grande sofferenza.
Padre Cantalamessa ci spiega che prima del Concilio Vaticano II si riteneva che la Madonna avesse vissuto di privilegi. Successivamente si è compreso che sebbene avesse avuto il privilegio di ottenere l’esenzione dal peccato originale, la sua vita è stata scevra da altri privilegi. Sin da ragazza ha patito come qualsiasi altro essere umano, scoprendo cos’è il dolore e cos’è la solitudine, ma senza perdere mai di vista qual era il vero obbiettivo: seguire la volontà divina.
Non solo non l’è stato concesso un percorso di vita agevole, ma quando Gesù ha cominciato la sua predicazione è stata spogliata persino del ruolo di madre. Il Messia non perde occasione per farle capire che il suo unico compito nella vita è seguire i desideri del Padre Eterno ed anche quando lei lo va a cercare, lui non la pone in una posizione di maggiore rilevanza rispetto agli altri. Umilmente la Madonna chiede ai discepoli di potergli parlare e quando questi gli riferiscono la richiesta, lui risponde: “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?”.
Dinnanzi a questa spoliazione d’importanza nella vita del Figlio, la Madonna non ha mai protestato, ma non si è mai nemmeno allontanata da quello che era l’obbiettivo di ogni fedele: seguire la volontà di Dio. Proprio in questo atteggiamento di docile obbedienza risiede la santità della Madonna, spiega Cantalamessa: “qui appare la santità personale unica della Madre di Dio. Maria taceva. La sua risposta a tutto era il silenzio. Non un silenzio di ripiegamento e di tristezza. Quello di Maria fu un silenzio buono. Ella fu esente dal peccato, non dalla lotta e da quella che san Giovanni Paolo II chiama la ‘fatica del credere'”.
Proprio in considerazione del fatto che la Madonna ha affrontato tutte le difficoltà che Dio le ha posto innanzi con la fede, capiamo che per noi credenti è il miglior esempio da seguire. Lo è nella vita di tutti i giorni, lo diventa maggiormente in questo periodo di somma difficoltà. Abbandonandoci alla fede e al volere di Dio possiamo affrontare qualsiasi difficoltà e riporre la soluzione di tutto alla speranza.
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Luca Scapatello
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