Padre Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, ha raccontato nella sua predica l’insegnamento della Vergine Maria sulla speranza.
Sofferenza e speranza sono in stretto collegamento e questo, Padre Cantalamessa, durante la sua terza predica di Quaresima, lo ribadisce. Ma nel riportare questo importante messaggio, il predicatore della Casa Pontificia, prende come modello Maria, descrivendola, come riporta VaticanNews, “Madre della speranza”. Padre Raniero Cantalamessa ci mette davanti all’immagine di Maria ai piedi della Croce, per spiegarci lo stretto collegamento che la sofferenza ha con la virtù della speranza.
Come riporta VaticanNews, Padre Cantalamessa tiene a precisare fin da subito che un’immagine di Maria ai piedi della Croce, in cui appare solo Addolorata, dunque triste e piangente, è un’immagine priva di completezza. Maria, sul Calvario, non è solo la Madre che soffre vedendo il Figlio morire, ma è Madre della speranza, perché partecipe di quanto sta per accadere. Infatti, la Croce non è solo il momento della morte terrena del Cristo, ma è anche il momento della “glorificazione”. È lì che inizia ad operare la Resurrezione.
Maria Vergine si trovava ai piedi della Croce di Gesù e ha assistito alle torture corporali di suo Figlio. Ma Maria ha partecipato della sofferenza di Gesù nella fede che Dio era capace di far risuscitare il Figlio. Questo è l’insegnamento di Maria. Come la Vergine partecipò delle sofferenze del Figlio Unigenito forte nella fede e nella speranza, così anche la Chiesa deve lanciare questo messaggio di speranza, perché la sofferenza, ribadisce Padre Cantalamessa, non è assurda, ma ha un senso: dopo la morte ci sarà la resurrezione. “Dopo il buio, l’aurora tornerà a splendere”, per citare San Francesco.
Nel corso della sua predica, Padre Cantalamessa ha confermato la presenza costante di Maria nelle nostre vite. Specialmente in un periodo delicato come questo, la presenza di Maria è fondamentale. La Vergine ci aiuta a divenire “complici della speranza”. Ma in che modo si diventa complici? Diventare complici della Speranza, sostiene il predicatore, è “permettere a Dio di deluderci”. Solo in questo modo saremo messi di fronte a nuove e più difficili opportunità per fare un atto di speranza. Maria, sotto la Croce, ci ha insegnato veramente cosa vuol dire trasmutare la sofferenza in speranza.
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Fabio Amicosante
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