Padre Renato Chiera è da trent’anni in prima linea nella cura dei più poveri e disagiati. Nella terra in cui è missionario c’è un altro virus contro cui lottare, si chiama aborto.
Nell’ambito di un’intervista rilasciata al portale di informazione Vatican News, Padre Renato Chiera, da trent’anni missionario in Brasile, ha parlato della situazione attuale nel Paese. C’è un altro letale virus, sostiene il missionario, contro cui è doveroso combattere, si chiama aborto. Nella domenica della Misericordia, la Conferenza episcopale del Brasile ha lanciato una nuova sfida, chiamata “L’ora della vita”. Si tratta di una sfida che mira a ribadire l’importanza e il valore della vita, dal suo concepimento, fino alla sua morte naturale.
Padre Chiera e l’aborto: “Un altro virus da combattere”
Le parole rilasciate da Padre Renato Chiera a Vatican News hanno esplicato la delicata questione attuale del Brasile. Il Coronavirus ha fatto registrare più di duemila decessi in Brasile, con una totalità di contagi pari a 36.925. Ma c’è un’altra piaga che in Brasile si deve combattere, è quella dell’aborto. Infatti, in Brasile, luogo della sua missione da circa 30 anni, nel 2012 è stato legalizzato l’aborto di in caso di anencefalia. Ora si sta discutendo per di microencefalia e deformazioni del feto causate dallo Zika, un virus molto diffuso in Brasile.
L’impegno della Chiesa
La Chiesa, fa sapere Padre Chiera, ha da tempo espresso la sua chiara posizione a favore della vita, dalla fecondazione, fino alla morte naturale. Non si tratta di dire no alla vita, ma di dire sì alla vita. Questo aspetto è molto importante per il missionario originario di Villanova Mondovì (Cuneo). Per questo motivo, la CNBB, Conferenza nazionale dei Vescovi del Brasile, ha inviato una nota in vista della discussione della proposta di legge, avanzando perplessità e dubbi sulla legalità del gruppo promotore. L’invito, come riporta Vatican News, è quello di una mobilitazione in difesa della vita, sotto ogni punto di vista.
La Casa do Menor
Una bellissima realtà, in Brasile, è rappresentata dalla Casa do Menor, che da oltre trent’anni accoglie bambini con problemi di deficienza mentale e fisica. Padre Renato Chiera ci invita a riflettere su un aspetto importante e chiede: “Chi di noi ha il diritto di dire che non sono felici? Noi che ci crediamo normali, non siamo felici come loro”. Quella di Padre Chiera è una vera e propria testimonianza di come sia l’amore che fa risorgere e fa vivere. Per cui, nessuno Stato ha il diritto di decidere quando inizia o finisce una vita.
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Fabio Amicosante
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