Anche i laici possono sostenere i sacerdoti esorcisti nella preghiera, mentre liberano i fedeli dalle vessazioni demoniache.
Lo racconta Paolo Vizzacchero, nel libro “L’ultimo partigiano di Dio”, ispirato e sostenuto dal compianto sacerdote esorcista padre Gabriele Amorth. Il libro parla di molte situazioni drammatiche in cui si sono venuti a trovare, nel tentativo di sconfiggere il maligno. A Paolo Vizzacchero, La Luce di Maria ha fatto qualche domanda.
LdM: “Si sente spesso parlare, oggi, di persone che si rivolgono a sacerdoti per ottenere benedizioni, ma vengono mandati dagli psicologi. Padre Amorth diceva che un esorcismo “esplorativo” va sempre fatto. E’ corretto?”.
Padre Gabriele Amorth: terapia spirituale, terapia psicologica
Paolo: “Lui, prima di ricevere una persona, chiedeva se aveva già fatto un percorso di carattere clinico-medico, perché voleva esplorarne la condizione personale e familiare, a largo raggio. Diceva sempre, però, che riusciva a capire, se c’era presenza demoniaca, solo quando faceva una preghiera di esorcismo completa, notando le reazioni, i gesti, a seconda del momento della preghiera. Così padre Gabriele capiva se il problema era di carattere spirituale o di carattere medico.
C’è da dire che lui auspicava sempre una doppia terapia, perché diceva che sia lo psichiatra che l’esorcista dovessero conoscere la materia, l’uno dell’altro, per inquadrare, in tempi più brevi, il problema e aiutare la persona. In molte situazioni, erano presenti sia problematiche medico-psicologiche, sia spirituali, perché spesso le possessioni e le depressioni vanno a braccetto. Padre Gabriele proponeva, in quei casi, una doppia terapia”.
LdM: “Padre Amorth ribadiva che la prima liberazione parte da se stessi, ossia ci vuole la più totale collaborazione per liberarsi da un problema spirituale”.
L’importanza dei Sacramenti
Paolo: “Lui era chiaro su questo: non si può aiutare chi non vuole farsi aiutare. Nel momento in cui c’è un disturbo diabolico, se non c’è la netta decisione di rifiutare il male e di riconciliarsi con Dio, diventa difficile liberare la persona. E’ fondamentale la collaborazione e il percorso di preghiera della persona colpita dal maligno, che deve sforzarsi di tornare in grazia di Dio, attraverso i Sacramenti, la partecipazione alla Messa, all’Eucarestia, alla Confessione. Il Santo Rosario tutti i giorni è fondamentale. A quel punto, il ruolo dell’esorcista diventa di sostegno, di accompagnatore, altrimenti i tempi di liberazione si allungano tantissimo”.
LdM: “Molti trovano difficoltà a perdonare, a lasciar andare certe situazioni. Questo può essere un ostacolo alla liberazione della persona?”.
Paolo: “E’ soprattutto una mancanza di perdono, l’ostacolo, perché la liberazione è una grazia e finché si sta in una condizione di mancanza di perdono, la grazia non arriva. Quindi la persona, attraverso la Confessione, deve perdonare. Quando padre Gabriele chiese al maligno cosa rappresentasse la Confessione, satana rispose: “E’ il Sangue di Cristo che lava le anime”!
Padre Gabriele Amorth: perdonare e recitare il Rosario ogni giorno!
Padre Gabriele, allora, coniò quell’affermazione: “La lavanderia è sempre aperta!”. Lui diceva sempre che una Confessione fatta bene è più potente di un esorcismo. Per cui bisogna rimuovere i nostri peccati, tra cui la mancanza di perdono verso altri fratelli, perché il demonio si attacca, si aggrappa a quell’impedimento. Se non si perdona di cuore, l’esorcista potrebbe operare anni, senza mai riuscire a liberare la persona”.
LdM: “Per la tua esperienza, oltre all’esorcismo, alla Santa Messa, ai Sacramenti, qual è la preghiera più potente?”
Paolo: “Il Rosario, il Santo Rosario è la più potente che sia. Il nemico ha detto: “Ogni “Ave Maria” del Rosario, per me, è una mazzata in testa. Se i cristiani scoprissero la potenza del Rosario, per me sarebbe finita”. E, non a caso, il Signore ha voluto che, le quasi 30 pubblicazioni di Padre Gabriele, terminassero con il libro “Il mio Rosario”, in cui lui descrive l’efficacia del Rosario e come va recitato ogni mistero. Quando scende in campo Maria, satana soffre. Lei è la creatura terrena che sa contrastarlo e questo lo umilia terribilmente. Consiglio almeno un Rosario al giorno”.
LdM: “E padre Gabriele ne recitava 4 al giorno, giusto? Sfatiamo, ora, un luogo comune: molte persone sono convinte che, aiutando il sacerdote in un esorcismo, possono incorrere, essi stessi, in possessioni”.
Paolo: “No, assolutamente no! Ma è ovvio che, prima di iniziare un esorcismo, il sacerdote mette tutti in sicurezza con una benedizione. Partecipare all’esorcismo e comunque alleggerire la sofferenza di questi fratelli, attraverso la propria preghiera, è una grazia che Dio permette, e lui ci tutela”.
LdM: “Infine, vorrei salutarti ricordando la grandezza e l’instancabile servizio di padre Amorth, che ascoltava tutti, non mandava mai via nessuno”.
Paolo: “E’ verissimo, lui rispondeva anche a tutte le lettere che arrivavano, non volendo lasciare nessuno senza un messaggio di sostegno, di speranza”.
La Luce di Maria ringrazia Paolo Vizzacchero, per aver condiviso il ricordo di Padre Amorth.
Antonella Sanicanti
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