In un articolo pubblicato recentemente, Padre Bryan Massingale, della diocesi di New York, ha dimostrato di avere le idee molto confuse, elogiando la famiglia gay e presentandola come “famiglia santa”.
L’articolo, pubblicato di recente e apparso su US Catholic, ha messo in luce l’evidente stato di confusione in cui si trova il Sacerdote, operante a New York anche come teologo, Padre Bryan Massingale. Le sue parole, riportate dal blog di Sabino Paciolla, evidenziano, tra l’altro, una conoscenza molto relativa del Catechismo della Chiesa Cattolica, che sostiene l’esatto contrario di quanto da lui sostenuto. La tematica, ancora una volta, è quella legata al mondo LGBTQ, le cui famiglie, secondo il Sacerdote, sarebbero “famiglie sante”.
L’elogio alle famiglie dello stesso sesso avviene, come ci ricorda il blog di Paciolla, da un Sacerdote che, solo lo scorso anno, aveva iniziato uno dei suoi discorsi con le seguenti parole: “Partecipo a questa conferenza come sacerdote e teologo nero e gay”. Dunque, un Sacerdote che ammette di essere gay ha sostenuto, nel suo recente scritto che “avere credibilità come chiesa di Gesù Cristo significa offrire un’accoglienza stravagante ai cattolici LGBTQ”.
Queste famiglie, ha poi continuato il Sacerdote, sono “anche famiglie sante”, così come ogni altra famiglia di una parrocchia. Con questa affermazione, Massingale ha anche paragonato “persone in rapporti oggettivamente peccaminosi alla Sacra Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe”.
Confusione, in primis. Ma la conoscenza? Questo è un altro tassello di notevole importanza. Infatti, il Catechismo della Chiesa Cattolica è chiaro su diversi punti, condannando gli atti omosessuali. La tradizione ha sempre dichiarato che “gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati” e, come il Catechismo stesso insegna, “in nessun caso possono essere approvati”.
Tra l’altro, lo stesso Catechismo offre un insegnamento sul concetto di famiglia. “Un uomo e una donna uniti in matrimonio formano insieme con i loro figli una famiglia. Questa istituzione precede qualsiasi riconoscimento da parte della pubblica autorità; si impone da sé”.
Nell’ambito del suo scritto, il Sacerdote ha poi espresso un pensiero, non molto chiaro, in merito alle verità morali della fede: “La nostra conoscenza della sessualità umana è dinamica e in evoluzione”, scrive sul suo articolo. Poi il monito: “Quindi dobbiamo impegnare noi stessi e le nostre parrocchie in una formazione continua sulla sessualità umana”. Dunque, per Massingale la fede dovrebbe adattarsi alle più recenti tendenze riguardo alla sessualità. Ma, come ricorda la fonte, il Sacerdote “non ha riconosciuto che le verità morali della fede, ad esempio relative al matrimonio e alla sessualità, non cambiano e non si adattano a tempi e luoghi diversi”.
F.A.
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