La bellissima testimonianza di Padre Maurizio Patriciello mette in luce come ognuno, nelle sue possibilità, può mettersi al servizio della Madre Chiesa.
La testimonianza di Padre Maurizio è, per tutti, una grande occasione per fermarsi un attimo e riflettere. Il Sacerdote ci mette davanti all’insegnamento di Gesù e alla missione di ogni cristiano, in modo particolare analizzando la figura del Sacerdote. Ognuno, nelle sue possibilità, può mettersi al servizio della Chiesa e in questo, Padre Maurizio, ci illumina con le sue parole. Molto intenso e carico di significato, alla fine del suo discorso, il bellissimo parallelismo tra il Sacerdote giovane e quello anziano.
Padre Maurizio: la scelta del Signore
La riflessione del Sacerdote, riportata da Il centuplo, vuole dapprima incentrarsi su un importante aspetto: la scelta che fece il Signore nel chiamare i suoi discepoli. Gesù sceglie i suoi discepoli innanzitutto perché stiano con lui, lo amino, lo seguano. Solo dopo, avviene l’annuncio della missione, ovvero quella di andare ed annunciare il Vangelo. Già qui possiamo fermarci a riflettere: per annunciare il Vangelo, è di primo auspicio l’amore per Gesù. Amarlo significa non rinnegarlo, amarlo significa pregarlo, amarlo significa viverlo.
“Amare” è il fulcro della missione
Ma la figura su cui si incentra Padre Maurizio nella sua testimonianza è quella del Sacerdote, la cui missione è quella di amare, in primis, e, di conseguenza, servire la Chiesa. C’è, per l’appunto, un verbo che risuona nell’animo del Prete. Questo verbo rappresenta un po’ il “carburante” che Gesù mette nel serbatoio di ogni Sacerdote: il verbo che rimbomba è “amare”, perché – insegna Padre Maurizio – ” Solo chi ama vuole il vero bene dell’altro”.
Preghiera e azione
Il Prete è colui che, nell’arco del suo mandato e, più in generale, della sua vita, si schiera dalla parte dei più deboli, dei più bisognosi. Insieme alla preghiera, dunque, l’azione rappresenta quel vincolo così importante della missione terrena. Da qui, la domanda del Sacerdote: “Ma, allora, pregare Dio o correre in aiuto dei fratelli?, Vestire chi è ignudo o correre a celebrare Messa?”
Se queste azioni, a prima vista, possono sembrare così diverse, in realtà, sono la stessa identica cosa. Padre Maurizio, infatti, ci insegna che nel momento in cui il Sacerdote non sarà più in grado di agire, perché “le gambe non reggeranno più”, la certezza è quella di poter continuare a contribuire al bene della società e della Chiesa, mediante la forza della preghiera.
Il giovane e l’anziano Sacerdote
Ringraziamo Padre Maurizio per il bellissimo parallelismo tra l’anziano Sacerdote e il “Prete novello”, perché ci offre, ancora una volta, la possibilità di riflettere. “Mentre tu, giovane Prete, corri per le vie del mondo per portare l’annuncio del Vangelo, lui, il vecchio prete in carrozzina, prega per te”. Quale dei due abbia più “meriti” di fronte a Gesù? Non è doveroso saperlo, ciò che conta e che veramente è importante è la bellezza di vedere due Sacerdoti che, nelle loro possibilità, offrono il servizio alla società e all’amata Madre Chiesa.
Fabio Amicosante
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