Grazie al suo aspetto giovanile, con la barba incolta ed il codino, ai suoi modi cordiali e alla sua abitudine di mostrare a tutti i suoi hobby, padre Mussett (giovane sacerdote americano) è riuscito a fare breccia nei cuori degli abitanti di Boulder (Colorado, USA), una cittadina che presenta una percentuale di credenti molto bassa, circa il 17%. Boulder è l’emblema della società moderna, una città in cui la spiritualità ha lasciato ampio spazio alla modernità ed a tutti i suoi aspetti. In molti praticano lo yoga, la cultura New Age ed il consumo di Marijuana è talmente abitudinario che durante l’anno viene anche organizzata una manifestazione in cui tutti si riuniscono a fumare l’erba alle 4:20, il ‘420 Festival’.
In un simile contesto si penserebbe che non c’è spazio per la dottrina cattolica, poiché anche a detta di Paul Spott, fondatore dell’associazione ‘Catholic Young Adult Sport‘, Boulder è: “Un calderone spirituale. E’ aperta a tutto ciò che non sia conservatore”. Eppure padre Mussett è riuscito in qualche modo a fare breccia nel cuore dei suoi abitanti, grazie anche al suo aspetto giovanile ed al suo modo di fare liberale che gli sono valsi l’appellativo di ‘Prete Hipster‘.
In molti pensavano all’inizio che l’abbigliamento ed il modo di approcciarsi ai cittadini di Boulder fosse semplicemente una tattica per avvicinare una popolazione diffidente, ma padre Mussett spiega che lui non finge di essere un’altra persona, anzi sprona gli altri ad essere se stessi ed invece di avvicinarsi ai giovani facendo una predica, gli parla del più e del meno, condivide con loro le sue passioni, tra le quali la più importante è sicuramente quella per Dio.
Il sacerdote ha spiegato in un’intervista: “Il mio desiderio più grande è conoscere, amare e servire Gesù Cristo in questa vita e nella prossima” e se per raggiungere questo obiettivo serve che il suo aspetto ed il suo modo di fare lo accomunino agli occhi di tutti ad un hipster ben venga: “La cosa divertente è che quando ero in seminario tutti pensavano che fossi di Boulder per il mio spirito libero. Mi piacciono tante cose, e penso che la gente riconosca la libertà in me. E quando le persone pensano a Boulder pensano alla libertà”. Al parroco non dispiace nemmeno la recente notorietà e spera che questa gli consenta di avvicinare il cuore di più persone possibili: “In un certo senso, il modo in cui mi ritraggono è una cosa che voglio poter utilizzare di modo che chi forse non si sente a suo agio ad approcciare la Chiesa possa veder rimuovere un ostacolo perché assomiglio un po’ a qualcuno che conosce”.
Luca Scapatello
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