Padre Pio testimoniò e confermò che un uomo di Fano (Marche), un avvocato, era stato grandemente sostenuto dal suo Angelo custode, quando, una notte, si era ritrovato mezzo addormentato alla guida dalla sua auto.
L’avvocato stava dirigendosi verso Bologna con a bordo tutta la sua famiglia, la moglie e i loro due figli.
Ad un certo punto, si era accorto di essere troppo stanco per guidare, ma non c’era nessuno che poteva sostituirlo e condurre la macchina fino a casa.
Anche il figlio, che avrebbe potuto prendere il suo posto, dormiva, così tentò di proseguire, cercando di rimanere sveglio. Poco più avanti si addormentò anche lui!
Quella notte poteva trasformarsi in una tragedia immensa, ma invece l’uomo si risvegliò sereno e si accorse di essere vicino ad Imola.
Non sapeva cosa pensare, né cosa potesse essere accaduto, dunque chiese stralunato: “Chi ha guidato la macchina? È successo niente?”.
La moglie e i figli risposero di no e che avevano dormito tutti, fino a quel momento, anche se era sembrato loro, nel sonno, che la macchina fosse stata condotta diversamente dal solito.
“Soprattutto, ci ha colpito il fatto che tu sia rimasto immobile per molto tempo e non hai più risposto alle nostre domande”, aveva detto la moglie.
“Io non potevo rispondere, perché dormivo. Io ho dormito per quindici chilometri. Non ho veduto e non ho sentito niente perché dormivo!, replicò l’uomo.
Nessuno sapeva spiegare cosa fosse successo, ma, un paio di mesi dopo, l’avvocato si recò in pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo.
Quando si avvicinò a Padre Pio, quegli gli si avvicinò e, senza che lui gli chiedesse nulla, disse: “Tu dormivi e l’Angelo Custode ti guidava la macchina”. Ecco quello che era successo!
Antonella Sanicanti
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