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Padre Pio: ecco perché davanti al confessionale mi disse “vattene”

Cosa pensava Padre Pio delle anime tiepide?

La tiepidezza spirituale ha sempre infastiditi Padre Pio.

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Capita a molti di trovare tutte le scuse possibili, per non andare in Chiesa, né per ascoltare la Santa Messa, né per dedicare qualche minuto di preghiera a Dio, tanto meno per sostenere la vita di parrocchia e le sue numerose attività.

Quanta gente, nel corso della propria vita, si è recata all’altare solo per ricevere i Sacramenti (la Cresima propedeutica al Matrimonio, ad esempio), con la promessa, mai adempiuta, di impegnarsi ad essere più presenti, da quel momento in poi?

Padre Pio non amava le anime tiepide

Deve essere stato questo anche l’atteggiamento di un uomo, che non metteva piedi in Chiesa da anni ed anni: “Un giorno, cedendo alle insistenze di mia moglie decisi di andare da Padre Pio. Non avevo più messo piede in una chiesa da ben venticinque anni, precisamente dal giorno del mio matrimonio”.
E quest’uomo, per riprendere una sorta di cammino spirituale, interrotto ben 5 lustri prima, decise di rimettersi proprio all’attenzione di Padre Pio, che notoriamente non adulava le anime tiepide.

“Sentii il bisogno di confessarmi, ma Padre Pio, appena gli comparvi davanti, senza nemmeno guardarmi, mi disse bruscamente: “Vattene!”.
Sono qui per confessarmi, mi dia l’assoluzione -gli dissi rudemente.
“Vattene, ho detto”, mi rispose rudemente. Me ne andai”.
La dimenticanza dell’uomo era grave e Padre Pio lo sapeva benissimo: ci si confessa con cuore contrito e in piena coscienza del peccato, della mancanza commessa, col proponimento di non incorrere più nell’errore.

“Attraversai di corsa la chiesa piccola e mi precipitai in albergo. Mia moglie, avendomi veduto uscire in quel modo, mi raggiunse in camera.
“Cosa è successo? Cosa fai?” – mi domandò. Faccio la valigia e me ne vado”.
Ma quella del frate era stata, certamente, una provocazione bella e buona, atta a risvegliare il senso cristiano dell’uomo, il suo spirito devozionale, smarrito anni prima, a causa di un’accidiosa dimenticanza. E funzionò benissimo.

“In quel momento un’ondata di profumo mi fece trasalire. Un profumo intenso, meraviglioso. Rimasi interdetto. Mi calmai all’istante. E all’istante sentii nascere in me un gran desiderio di tornare da lui. Ci tornai il giorno dopo, ma prima feci un accurato esame di coscienza. Padre Pio mi accolse benevolmente e mi dette l’assoluzione”.
Come volevasi dimostrare!

Antonella Sanicanti

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