Padre Pio: l’ho conosciuto dopo 6 aborti!

Per quali casi rivolgersi a Padre Pio?

Molti dei più recenti miracoli, attribuiti all’intercessione di Padre Pio, sono addirittura documentati dalla diretta testimonianza delle persone toccate dalla grazia.

Padre Pio
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E’ il caso di una signora che racconta come, poco a poco, l’intervento di Padre Pio ha modificato il corso degli eventi della sua vita: “La mia non è la storia di un grande miracolo, ma quella di tanti piccoli miracoli che Padre Pio ha operato nel mio cuore”.

“Sono cresciuta nell’arroganza, certa di poter ottenere (…) tutto ciò che volevo. (…)Avevo tutto ciò al prezzo di calpestare la dignità umana. La mia vita sessuale era del tutto disordinata. Ho abortito sei volte”!.
Atteggiamenti di questo genere portarono la donna ad odiarsi e, poi, a farsi molto male, con droghe ed alcool.

“Ero dimagrita a tal punto che il mio terapista mi diagnosticò una forma di anoressia”.
Aveva anche dovuto affrontare un divorzio, ma, a quel punto, accadde qualcosa che segno il resto della sua vita.

Padre Pio fece ingresso nella mia vita

“La Provvidenza volle che mia madre fosse amica di un sacerdote filippino (…). Poiché non avevo niente da fare, un giorno accettai l’invito ad assistere a una Messa in casa di un medico. L’officiante era padre Santos Mendoza”.
Il sacerdote le propose di confessarsi, ma la donna era restia, non avendolo fatto da ben 15 lunghi anni. Poi si decise a compiere quel passo. “Mi disse, con un sorriso, che ero un “pesce grosso”, appena caduto nelle mani di Dio.

Quando padre Santos morì, seppi che era stato esorcista e che durante la confessione leggeva nell’anima dei penitenti: di questo sono anch’io testimone.
Grazie a lui, scoprii Padre Pio”.
“Padre Pio (…) mi regalò il grande amore della mia vita: mio marito Jesús, basco, di formazione gesuitica e padre di nostra figlia Annamaría. Ogni volta che contemplo la mia figliola, rendo grazie al Signore per essere tornato a seminare tanta bellezza nel mio grembo il quale, per egoismo, ho trasformato tante volte in un sepolcro”.

Antonella Sanicanti

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