Nel 1964 Padre Pio, settantasettenne, non smette di lottare fisicamente con “Barbablù”. Siamo in piena estate e, tra la folla che aspetta di vederlo e di farsi benedire nel corridoio del convento, c’è una diciottenne posseduta dal Diavolo. Appena lo vede, lo insulta con veemenza: Padre Pio, però, passa avanti. La sera (5 – 6 luglio) tutto il convento trema dopo un rumore fortissimo e il grido d’aiuto del Padre: “Fratelli, aiutatemi!”. Accorrono in molti e trovano il Santo a terra, sotto il letto, semisvenuto, sanguinante dalla bocca e dal naso e con una ferita macroscopica sul sopracciglio destro e con segni evidenti che qualcuno aveva provato a cavargli gli occhi. Il giorno dopo, la ragazza posseduta urla con la voce di Satana: “Quell’anima era già mia; me l’ha levata per forza, all’ultimo istante, quel vecchiaccio! L’avrei voluto distruggere, questa notte; e gli occhi glieli avrei cacciati certamente se quella donna non gli avesse messo un cuscino sotto il viso!”. La Bestia immonda vuole impedire a Padre Pio di celebrare la Messa e fugge dalla ragazza, liberata istantaneamente, appena vede il cappuccino uscire dalla sacrestia con addosso i paramenti sacri.
Spesso avviene che Satana vada a confessarsi dal Padre, mascherandosi da penitente che ha commesso tutte le nefandezze possibili tali – racconterà il cappuccino – “da toccare il fondo della più stomachevole cloaca” e giustificandole con particolare arguzia intellettuale. Ecco quello che racconta Padre Pio:
Ad un certo momento per una luce interiore vivida e fulgida percepii chiaramente chi era colui che mi stava dinanzi. E con tono deciso e imperioso gli dissi: «Dì viva Gesù, viva Maria». Appena pronunziati questi soavissimi e potentissimi nomi, Satana sparisce all’istante in un guizzo di fuoco, lasciando dietro a sé un insopportabile, irrespirabile fetore.
Raramente Padre Pio ha compiuto esorcismi, perché il suo campo di battaglia era il confessionale. Ma, quando esorcizzava, bastava che intimasse al Diavolo: “Vattene!” perché questi lasciasse la persona che stava tormentando. Scene da Vangelo.
Un fatto straordinario
Abbiamo già detto che Padre Pio disse di sé che avrebbe fatto “più chiasso da morto che da vivo”. Certamente, egli non ha smesso di lottare contro il Leone ruggente. Ora che, nella gloria di Dio, ne è totalmente immune, è presumibile che si prodighi per i suoi devoti, per le sue opere, per chi lo invoca con fede. Basti pensare a quanto accade a don Amorth durante gli esorcismi:
Io non l’ho mai visto, Padre Pio, mentre pratico gli esorcismi, ma le persone che esorcizzo sì; varie volte persone possedute dal demonio urlano: “Via quel frate! Via quel frate! Non voglio vedere quel frate!”. “Chi è?” domando. “È Padre Pio! Non voglio vedere quel frate!”.
L’Arma
Come l’umile ed il debole Padre Pio abbia resistito al demonio, pur essendo “biologicamente morto” giacché, a dispetto della sua quotidiana sfiancante attività, non dormiva né mangiava, è chiaramente un mistero. Per risolverlo o capirci qualcosa bisogna rifarsi al Vangelo e ai poteri di Gesù che egli stesso dona ai suoi apostoli: “[Gesù] allora chiamò a sé i Dodici e diede loro potere e autorità su tutti i demòni” (Lc 9, 1). Quando il Nazareno mandò 72 discepoli in ogni città nella quale voleva recarsi, al loro ritorno ascolta il loro racconto gioioso: “Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome” e risponde: “Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare” (Lc 10, 17-19). Nulla ha danneggiato Padre Pio che anche negli ultimi istanti di vita fu tormentato dal nemico: erano, evidentemente, gli ultimi colpi di coda di un perdente presuntuoso. Il nemico ha perso ferito a morte dall’Arma di Padre Pio:
Pareva di trovarmi alla finestra del coretto della chiesina di San Giovanni Rotondo e nel piazzale antistante vi era stipata una folla sterminata. Dopo aver osservato tutta quella innumerevole moltitudine di persone, sporgendomi alla finestra del coretto, chiedo: “Chi siete? Che volete?”. E tutta quella folla, in coro, con voce massiccia e assordante, grida a squarciagola: “La morte di Padre Pio!”. Mi accorsi che erano tutti demoni!!! A queste parole entrai nel coretto per pregare. Mi si fa subito incontro la Madonna, che con accorato sguardo materno e con gesto deciso mi mise tra le mani un’“Arma” dicendomi: “Con quest’Arma sei tu che vincerai!”. La manovrai dalla finestra del coretto e tutta quella gente fulmineamente cadde a terra restando tramortita… Mi trovai alla stessa finestra. Vidi di nuovo una numerosa folla. Meravigliato, e non senza una certa delusione, dissi gridando: “Ah, non siete morti?!”. E di nuovo chiesi: “Chi siete?…” Rispondono: “Siamo cristiani!”. Dico a tutti risollevato: “Siete figli di Gesù… Allora venite con me! Seguitemi ed obbeditemi! E nessuno mai vi nuocerà?!”. E aggiungo: “Stringete sempre nella vostra mano l’“Arma di Maria” e riporterete sempre e dovunque vittoria sui nemici infernali”.
Il Rosario, l’Arma di Maria, “la dolce catena che unisce a Dio”, come disse Bartolo Longo. Don Amorth ha scritto che, contro Satana, “la potenza del Rosario si tocca con mano”. Padre Pio ne diceva 50 al giorno. Molti si chiedono: donde trovasse il tempo? Per Padre Pio – ha scritto Rino Cammilleri – “il tempo e lo spazio sono relativi”. Ciò a cui teneva di più questo grande santo lo ha detto a noi tutti nel suo breve e chiaro testamento spirituale: “Amate e fate amare la Madonna. Recitate sempre e fate recitare il Rosario”. Per noi, abitanti di questo saeculum del 2009, è un’esortazione vivissima: e con il Rosario “il Dio della pace stritolerà ben presto Satana sotto i vostri piedi” (Rm 16, 20).
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